«Il coronavirus può costringerci a mantenere le distanze, non ci costringerà a mantenere bassa la voce», spiegano gli organizzatori dell’Earth Day 2020. «L’unica cosa che cambierà il mondo è chiedere tutti assieme un nuovo modo di procedere. Potremmo essere separati, ma grazie al potere dei media digitali, siamo anche più connessi di prima».
Anche l’Earth Day diventa virtuale. La Giornata della Terra 2020 si evolve per stare al passo con i tempi e con le eccezionali misure lockdown attuate in risposta alla crisi del coronavirus. Quello che fino al 2019 era stata una mobilitazione fisica di milioni d’individui, oggi si trasforma in un evento digitale. Una gigantesca maratona virtuale che, per 24 ore, oggi attraverserà il Pianeta e raccoglierà azioni grandi e piccole, testimonianze e impegni a favore del Pianeta. Intitolato “24 Hours of Action”, mostrerà ogni ora un’azione che le persone possono compiere per proteggere ambiente, clima e società.
Le celebrazioni si aprono proprio in Italia, difatti l’evento è dedicato a Papa Francesco, nel quinto anniversario del Laudato si’. «Siamo onorati dell’impegno che il Papa mette nell’unire le persone sull’importanza della Terra in questo momento così importante», dichiarano Denis Hayes, fondatore dell’Earth Day e Kathleen Rogers, presidente dell’Earth Day Network. «La sua Enciclica Laudato si‘ sottolinea il potente rapporto che ognuno di noi ha con il nostro unico Pianeta».
Dal 1970 ad oggi, un memorandum per mobilitare le coscienze ecologiche
La Giornata della Terra è nata ufficialmente il 22 aprile del 1970 come una mobilitazione ecologista di studenti americani. L’idea era di dar seguito alla Giornata dei diritti ambientali (28 gennaio 1970), appuntamento organizzato, tra le altre cose, per ricordare il disastro dell’Union Oil Platform A. Solo un anno prima, infatti, nel canale di Santa Barbara, una piattaforma di trivellazione aveva provocato una gigantesca fuoriuscita di petrolio. Una perdita che causò, allora, la morte di oltre 10mila animali. L’evento scosse profondamente gli Stati Uniti e riuscì a provocare una reazione. E così, nella primavera del 1970, l’attivista per la pace John McConnell, il senatore del Wisconsin Gaylord Nelson e l’allora studente universitario Denis Hayes, posero i semi del primo Earth Day. Il 22 aprile, duemila università e circa diecimila scuole primarie e secondarie degli Stati Uniti sono scese in piazza a manifestare per chiedere una riforma delle norme ambientali. La Giornata ebbe il successo sperato, coinvolgendo oltre venti milioni di americani e determinando nel futuro a breve termine importati atti di protezione ambientale da parte del Governo USA. Ma, soprattutto, non si esaurì in quell’anno e in quella nazione. L’Earth Day crebbe fino a divenire un appuntamento annuale festeggiato oggi in 192 Paesi nel mondo. Sotto il coordinamento della rete no profit Earth Day Network, l’evento continua tutt’ora a mobilitare le coscienze ecologiche per una giornata d’azione globale.
One people one planet
Il tema della Giornata della Terra 2020 è l’azione per il clima. L’enorme sfida che il climate change porta con sé è l’argomento più urgente per questo 50° anniversario. L’attività umana sta accelerando il riscaldamento globale a un ritmo allarmante. Gli scienziati hanno avvertito che abbiamo poco più di un decennio per dimezzare le emissioni ed evitare gli impatti più devastanti del cambiamento climatico su fornitura alimentare, sicurezza nazionale, salute globale, condizioni meteo e altro ancora.
In questa edizione 2020 è stata organizzata una Maratona Mondiale Multimediale dal titolo One people one planet creato da Earth Day Italia e Movimento dei Focolari che sarà in onda per tutta la giornata di oggi sul canale Rai Play. Una diretta streaming di dodici ore che vedrà i contributi di artisti, scienziati, giornalisti, rappresentanti istituzionali e gente comune per ripensare a come salvaguardare il Pianeta e le sue risorse.