Il Mastro Gelatiere lucano Luigi Buonansegna, si sa, è un campione d’eccellenza. Il suo gelato è famoso dappertutto ormai. Qualcosa che non tutti sanno, però, c’è. Da pochi giorni, ha lanciato un’iniziativa singolare per cercare di superare i tremendi scompensi che sta causando il Coronavirus in Basilicata.
Luigi, ci parli di questa tua nuova iniziativa?
Il periodo che stiamo vivendo è molto triste. Lo stiamo vivendo con tanta ansia, con tanta angoscia. Siamo bombardati di notizie: dai social, dalla televisione, dalle radio. Le notizie, purtroppo, non sono positive.
Il gesto è nato spontaneo. È fatto veramente con il cuore. Un po’ perché ho pensato alle persone anziane soprattutto perché sono quelle che, in questo momento, sono più vulnerabili, più deboli. Questo maledetto virus colpisce in maniera drammatica di più questa fascia d’età e queste persone hanno bisogno di un conforto, di sentire la vicinanza della famiglia ma anche delle persone della comunità.
Pignola è, sostanzialmente, un paese piccolino. Ci si conosce tutti ed è un po’ come avere una grande famiglia. Si conoscono le situazioni delle singole persone. Io conosco tutti gli anziani o, quantomeno, la maggior parte di loro e so che c’è una sensibilità maggiore rispetto a queste cose. Ho pensato, dunque, di donare queste bustine di cioccolatini da me create per provare a regalare un sorriso a queste persone in un momento così difficile. Ho contattato il Comune, l’Amministratore che si occupa di questo servizio di volontariato di consegna della spesa, dei farmaci, di quanto occorre alle persone anziane in modo da non farle uscire da casa e non farle sentire sole. Questa è una cosa che mi piace sottolineare perché il Comune di Pignola ha avuto un’attenzione che io ritengo molto importante e molto bella. Ho contattato l’Assessore e gli ho detto di questa mia volontà. Lui è stato subito molto contento. I ragazzi volontari lo sono stati altrettanto. Ho preparato le bustine di cioccolatini su cui ho scritto, a mano, la frase che circola dappertutto, “Andrà tutto bene”, con il disegno di una faccina sorridente, proprio perché mi piaceva l’idea di far sorridere anche le persone che lo ricevessero.
In un momento così, secondo me, i piccoli gesti valgono tantissimo e, probabilmente, alla fine di questo incubo, ci troveremo tutti con un insegnamento, con qualcosa di buono. La mia speranza è che, forse, diventeremo un po’ tutti delle persone migliori.