A due settimane ormai dalla Pasqua, rispettare le tradizioni e portare sulle tavole lucane carne d’agnello non è solo benaugurante per il ritorno alla normalità ma aiuta anche la sopravvivenza dei tanti pastori duramente colpiti dalla crisi provocata dall’emergenza coronavirus. E’ l’appello lanciato da Coldiretti Basilicata. “Grande preoccupazione vi è per la sofferenza degli allevatori ovini della Basilicata – evidenzia il presidente di Coldiretti Basilicata, Antonio Pessolani – .ad oggi si registra il completo stallo della vendita degli agnelli. Ciò dovuto all’incertezza sui quantitativi che potrebbero trovare allocazione nella grande distribuzione (GDO) unica via di vendita del prodotto. Al fine di recuperare in extremis il possibile, necessità una forte campagna promozionale di sensibilizzazione del consumatore all’acquisto del made in Lucania oltre a prevedere delle misure eccezionali di compensazione da parte della Regione Basilicata agli allevatori, per gli agnelli invenduti che resteranno in azienda con costi aggiuntivi per il loro mantenimento. La carne di agnello è – aggiunge il presidente di Coldiretti Basilicata – una presenza antica della tradizione gastronomica lucana, come dimostrano le ricette tante più gettonate a base di carne di agnello in cucina per l’occasione. Per cui sostenere con i propri acquisti la produzione lucana – continua Pessolani – significa aiutare il proprio territorio e contrastare anche l’abbandono delle aree più difficili dove i pastori svolgono un ruolo insostituibile di presidio”. Ma non solo. “Gli animali custoditi negli allevamenti rappresentano un tesoro unico al mondo che va tutelato e protetto anche perché a rischio non c’è solo la biodiversità delle preziose razze, ma anche il presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali”, ha concluso il presidente della confederazione agricola lucana.