Un’iniziativa ambiziosa quella di OltrArte che su mille metri quadrati messi a disposizione dall’Ente Fiera Basilicata di Tito, ha esposto più di quattrocento opere di cinquantatré artisti tutti lucani. «OltrArte è una visione, una scommessa» – afferma Merisabell Calitri, curatrice dell’esposizione «nasce da un’esigenza di raccogliere i tanti significati dell’arte e metterli insieme. Lo scopo è vedere l’arte da una prospettiva differente e non solo dal punto di vista fisico: il nostro sguardo non è più orizzontale ma verticale, l’idea dell’uomo che s’inchina all’arte, che sceglie di chinare il capo con l’umiltà che è dovuta a chi è osservatore dopo ma creatore prima. Fornire il senso del contenuto spirituale che va verso l’alto». Questo il motivo per cui le opere poggiano a terra, su un fondo scuro, a enfatizzare l’assenza di vincoli e di un percorso pre – impostato; perché l’arte non ha bisogno di contestualizzazioni «scegliamo di essere un’arte che comunichi con un oltre: l’oltre verso il cielo».
Cinquantatré artisti selezionati tra più di trecento richieste, scelti non per livelli o curricula, ma per contenuto spirituale delle opere. Un monito per la Basilicata che come l’arte deve trascendere i confini imposti e autoimposti e scegliere di volare alto. Tra le opere esposte anche due memori ad Arnaldo Mazzoni e Giuseppe Pedota poco celebrati ma che rappresentano «due anime buone del nostro territorio che hanno aiutato la nostra terra a essere Basilicata nel mondo». Ad affiancare le opere d’arte, la musica a cura del compositore Francesco Salandra e, la letteratura, con gli autori dei libri proposti, moderati dall’avvocato Aurelio Pace, l’altra anima di OltrArte. Quest’ultimo ha enfatizzato come l’arte sia inestricabilmente legato all’Altro «non c’è arte se non c’è chi la guarda, essa non può essere autoreferenziale e ha bisogno dell’altro. In questo senso l’Altro è anche l’Alto: la spiritualità dell’individuo deriva dalla coesistenza con gli altri».
Un tema attualissimo, quello dell’Altro, trattato prima in un convegno internazionale presso il parco del seminario a Potenza e, poi, alla conferenza di presentazione del progetto OltrArte, da autorevoli esperti quali Mamud Salem El-Sheikh filologo e accademico della Crusca di Firenze, Luigi Serra africanista e docente presso l’Università Orientale di Napoli, e il professor Giulio Cipollone della pontificia Università Gregoriana di Roma.
Ecco che OltrArte diventa OltrAltro: la Basilicata che si propone come crocevia di culture, si spinge più in là dei suoi limiti spaziali, temporali e ideali per aprirsi e abbracciare l’altro, perché «solo se riusciremo a vedere l’Universo come tutt’uno in cui ogni parte riflette la totalità e in cui la grande bellezza sta nella sua diversità, cominceremo a capire chi siamo e dove stiamo».