Giovanni Spinazzola è un artista come pochi. I dipinti creati per la mostra “Cityscapes 2” sono un’esplosione energica di tinte fredde. Grazie alla collaborazione tra la Pro Loco di Lagopesole e la Galleria Idearte di Potenza di Grazia Lo Re conosciamo meglio quest’artista portentoso.
Come e quando nasce l’idea di dipingere “Cityscapes”?
Tutto nasce nel 2016, dopo diversi anni di dedizione esclusiva al figurativo, dietro suggerimento della mia gallerista Grazia Lo Re, decisi di interpretare in modo personale la città nella quale ho svolto la mia formazione artistica, Milano. Nasce così la mostra di circa 30 dipinti intitolata “Cityscapes” che innesca un laboratorio di idee e ricerca ancora oggi aperto.
La mostra è intitolata “Cityscapes 2”: esiste una continuità con la prima?
L’attuale mostra si intitola “Cityscapes 2”, come dimostra già il nome, ha un evidente fil rouge con la precedente, ma, al tempo stesso, è un’evoluzione. Mentre nei dipinti di Cityscapes 1 c’è una maggiore cura dei dettagli, nei dipinti di Cityscapes 2 le superfici diventano macchie, apparentemente casuali, che creano una texture. L’immagine prospettica, comunque, rimane ben definita.
Quali sono i “paesaggi urbani” rappresentati?
Come scrive per me Rino Cardone […] Spinazzola sente essere centrale il “paesaggio urbano” nelle sue composizioni creative. E sente la pittura come una maniera in grado di condurlo verso forti emozioni estetiche ed entusiasmi intellettuali. In queste vedute metropolitane che lui ci propone, l’artista trova, in definitiva, l’essenza del suo esistere e situazioni e condizioni tali da riuscire a proiettarlo in quella dimensione assoluta del fantastico che il video artista Christian Niccoli definisce essere “dell’essenza del paesaggio percepito come nudità dell’essere”. Uno spazio, ovverosia, dove il senso dell’isolamento, della solitudine, dell’abbandono e dell’emarginazione – intesi quali mali correnti della società moderna – assume i connotati di uno spazio narrativo e romantico, una via estetica da esplorare, alla stessa maniera di come fece (attraverso altri linguaggi espressivi, totalmente differenti da quelli di Giovanni Spinazzola) l’artista statunitense Mark Rothko, il quale si volle addentrare (anche lui in una stagione della sua vita artistica) in una serie di paesaggi urbani, di scene metropolitane e di scorci realistici, che corrispondevano a delle vedute della mente e dell’anima, piuttosto che a delle immagini della realtà e dell’ambiente circostante. Proprio come fa, in maniera differente, Giovanni Spinazzola, tramite il suo linguaggio figurativo. […]
I colori che predilige?
In questi ultimi lavori ho prediletto colori tendenzialmente freddi: tonalità grigie, azzurre, violacee e terre che si mischiano in modo ritmico con i bianchi e i neri.
Quali sono le prospettive che ci possono offrire i “paesaggi urbani”?
Una prospettiva che si affaccia al futuro non solo in termini di “velocità”, come intendevano i futuristi, bensì come “frenesia” del mondo contemporaneo.
Sarà possibile visitare la mostra fino al 20 settembre 2019 presso il Salone dell’Imperatore del Castello di Lagopesole (Pz) con i seguenti orari di apertura: 9,30-12,30/16,00-18,30.
Per maggiori informazioni, si può contattare la Galleria Idearte allo 0971/445880.