Il 15 aprile scorso presso l’Università di Basilicata, la dottoressa Angela Gamma ha discusso una tesi dal titolo: «Il costume tradizionale lucano come patrimonio immateriale. L’abito ruotese: simbolo di identità culturale», con relatore Ferdinando Mirizzi. Questo evento è motivo di orgoglio per l’associazione Recupero tradizioni ruotesi che da circa vent’anni ricerca e raccoglie notizie storiche sull’abito Ruotese. È proprio grazie all’immenso archivio messo a disposizione, che la studentessa ha potuto trarre informazioni e, perché no ispirazione, per costruire il suo lavoro di tesi. «Nel corso di questi anni – come specificato in una nota dall’associazione – abbiamo recuperato molto materiale fotografico e raccolto testimonianze dalle poche donne che ancora oggi lo indossano. Abbiamo inoltre, realizzato molte iniziative per la salvaguardia e la promozione dell’abito tradizionale ruotese, ricordiamo: il primo convegno sull’abito tradizionale con l’esperta Silvestrini; il primo documentario con scene di vita contadina di un tempo e le ambientazioni ricostruite attraverso gli usi e i costumi; la sfilata del matrimonio antico che ha mostrato la dovizia nei dettagli circa il confezionamento degli abiti tradizionali».
Nella tesi discussa da Angela Gamma si enfatizza il processo di patrimonializzazione dell’abito tradizionale come simbolo d’identità culturale, nonché come elemento di connessione tra passato/presente e tra la comunità e i suoi emigrati. Nell’elaborato inoltre, si discute sul futuro del costume ruotese, il quale è protagonista di diversi progetti per la sua massima valorizzazione tra cui: l’istituzione di un museo tradizionale dell’abito lucano; la formazione di un laboratorio di cucito dell’abito tradizionale; l’iscrizione nella lista rappresentatrice del patrimonio culturale immateriale di Basilicata.
Per ora, la tesi rappresenta per l’associazione: «un altro tassello che si aggiunge al nostro lavoro di promozione».