«Certe notti la strada non conta, e quello che conta è sentire che va».
Certe notti, come quella appena trascorsa a Catania, vanno davvero via, portando veloci con sè i sogni nutriti da una città, tutt’intera a sostenere i propri leoni in campo.
«Certe notti ti senti padrone di un posto che tanto di giorno non c’è», così cantava il vate di Correggio, che sembra oggi riintonarle per gli uomini di Raffale. Perché sì, i ragazzi del leone rampante in campo ieri al Massimino sono stati padroni indiscussi, dentro e fuori dal campo. La rete di Lescano dell’1-0 al 13’, il goal annullato per fuorigioco a Sepe, le occasioni di França e Sales hanno reso gli ospiti lucani, padroni dei ‘padroni di casa’. Una sola disattenzione a innescare la ripartenza di Di Piazza ha castigato – e con gli interessi – gli eroi potentini. 1-1 e fine dei sogni per i nostri eroi. Eroi, sì, perché tali sono gli uomini – prima acora che i giocatori – quando riescono a riscuotere gli onori e i tributi degli avversari: tutto il Massimino in piedi ad applaudire i calciatori e lo staff del Potenza Calcio hanno reso la scorsa una di quelle notti in cui davvero ti senti padrone di un posto. Il problema, per tutta la truppa potentina, è che dopo la notte di Catania, è arrivata l’alba, la luce di quel giorno in cui quel posto – dove ti sentivi padrone – non c’é più.
«Certe notti somigliano a un vizio, che tu non vuoi smettere, smettere mai».
La notte di Catania, col suo strascico emotivo di amara e crudele tristezza ha lasciato però una convinzione indissolubile nel Potenza: giocare e giocarsela ai massimi livelli sarà per la società del patron Caiata un vizio, di quelli che non vuoi smettere, smettere mai.