piCerno! La C-enerentola in D-invisa da Serie C

È questo l’epico epilogo che, negli anni a venire, risuonerà nei libri di storia calcistica lucani; è questa la fine – dolcissima! – della storia che lo scorso dicembre vi raccontavamo (http://www.lucanomagazine.it/2018/12/picerno-ingredienti-per-una-favola-dalla-a-alla-z/): AZ Picerno – Taranto 0-0 = Serie C!

 

 

 

 

Questo pomeriggio, al Donato Curcio, ogni elemento aveva trovato una perfetta e armoniosa sincronia, come i meccanismi  dell’antica arte orologiaia: una giornata primaverile assolata – quasi a presagire un lieto finale; uno stadio gremito in ogni ordine di posto e settore; le variopinte e calde coreografie delle due tifoserie a replicare sui gradoni uno spettacolo superiore anche a quello offerto dai  22 in campo. 

Nel momento del fischio finale, però,  la ‘Cenerentola’  Picerno non si è ritrovata spogliata dell’abito da festa, senza la magica carrozza – in versione zucca – ad attenderla: al rintoccare del 95’ non è risuonata che un’ora, quella della vittoria. ‘Cenerentola’ può godersi ora il palazzo principesco, l’AZ Picerno l’Olimpo del calcio professionistico, la Serie C.

Il “fattore C” dunque – da non confondere con il più famoso ‘cugino’ “fattore fortuna” – è stato l’indiscusso protagonista della sontuosa cavalcata dei malandrini nel campionato di Serie D. Ma, tolto il più diretto e spontaneo collegamento all’impresa di aver conquistato la nuova categoria – la C appunto -, tale “fattore C”, istantaneamente rimanda a un’altra “C”, quella del presidente Curcio. Dobbiamo convenire, essere onesti, dare a Cesare quel che è di Cesare (e le “C” davvero non sembrano esaurirsi!): se in questo pomeriggio di festa la cittadina di Picerno può celebrare le gesta dei propri beniamini, lo deve al “fattore C-urcio”. Siamo lontani dalla bieca piaggeria, ma va ribadito: a Cesare quel che è di Cesare; a Curcio quel che è di Curcio.

Il patron Donato Curcio ‘ha trovato l’America’ nella sua Basilicata, ha realizzato il “sogno americano” a Picerno: affidando ogni ambito dell’AZ Picerno a chi avesse offerto maggiori competenze e garanzie di successo, ha reso possibile l’orchestrazione perfetta di una Società che, dalle questioni squisitamente di campo sino a quelle manageriali/dirigenziali, è riuscita a programmare e a ottenere una stra-ordinaria vittoria sul campo, riscrivendo la storia non solo di una società, ma, soprattutto, quella di un’intero popolo, di una piccola-grande comunità che, ora ha ridisegnato e cementato nuovamente la propria identità: piCerno, la C-enerentola in D-ivisa da Serie C .