Veloce, velocissimo. Numero 7 tatuato sulla maglia rossoblù che, da due anni, onora e ‘suda’ su quella fascia destra, arandola in lungo e in largo con la familiarità e leggerezza di chi, lì, si sente ‘a casa’: Giuseppe Coccia, “Douglas Coccia” – come i supporters rossoblù amano chiamarlo -, al suo secondo anno a Potenza, sta vivendo un’annata da sogno, la prima tra i professionisti.
“Devo riconoscere – si confessa il numero 7 foggiano – che al termine della scorsa stagione, dopo la dolcissima ‘sbornia’ per i festeggiamenti della promozione in Serie C, ho realizzato a mente fredda: avrei potuto, finalmente, calcare palcoscenici importanti, professionistici. Nella realtà, però, – continua Coccia -, solo la grande stima del Presidente Caiata mi ha dato quella necessaria forza e ‘garra’ per credere in me stesso. Ricordo una sua telefonata a giugno in cui mi rassicurava sul fatto che avrei fatto una grande stagione e, così, anche la ‘gente di C’ avrebbe conosciuto il valore di Coccia”.
Pronostico preso, scommessa vinta: Coccia ha abbattuto ogni sorta di reticenza (che nel passaggio dalla D alla C ad ogni giocatore viene affidata come un pesante fardello), guadagnando sia la titolarità costante nell’11 rossoblù che, fuori dal campo, l’affetto e l’amore dei tifosi potentini. Merito, questo, della dedizione, della voglia di migliorarsi abbracciando i propri limiti per riuscire a superarli, del mettersi, soprattutto, sempre a disposizione: “Credo che sia essenziale per un calciatore – continua il numero 7 rossoblù – dimostrare costantemente la propria attitudine al lavoro, al sacrificio è essenziale, fare insomma sempre un passo indietro per il bene della squadra. Mi spiego: se, in un collettivo come il nostro – fantastico! -, la tua aspirazione è quella di emergere come singolo, allora sei destinato ad avere vita breve; se, invece, l’attitudine è quella di mettersi sempre a disposizione del mister o del compagno, tifando per lui – anche nel caso fosse un tuo ‘concorrente’ – allora imbocchi la strada giusta e, partendo dal sentimento di bene collettivo, raggiungi, non volendo, anche risultati personali importanti”.
I risultati, quelli che Giuseppe definisce importanti, sono arrivati, eccome se sono stati raggiunti: “Sono felice per la mia maturazione calcistica – ammette Coccia – perché, da quest’anno e, soprattutto, dopo l’arrivo di mister Raffaele, sono riuscito ad ampliare il mio personalissimo ‘bagaglio’, andando ad occupare zone del campo che, prima, non avevo mai occupato o, quantomeno, avevo praticato solo in parte. Con Mister Raffaele ho migliorato il mio rendimento in diverse posizioni del campo come, ad esempio, nel ruolo di terzino destro: io che ho sempre giocato come ‘quinto’ in un centrocampo a 5, con minori compiti difensivi rispetto a un terzino, ho consolidato la mia attitudine difensiva con la linea a 4. Eppure – spiega Giuseppe- anche la mia natura di ‘quinto’ è cambiata: il mister mi chiede spesso di entrare nel campo, giocare con i centrocampisti e di ‘buttarmi dentro’ l’area avversari apre dare sostegno e peso al nostro attacco. Insomma, anche in quello che ho considerato da sempre il mio ruolo – il ‘quinto’ – non smetto mai di imparare”.
La disponibilità a essere sempre ‘per’ e mai ‘contro’, è la qualità che ciascun allenatore vorrebbe vedere in ogni ‘suo’ calciatore. “Sarà forse anche questa sua particolare indole – chiedo tra il serio e il faceto a Coccia – che, a gennaio, l’ha vista oggetto di desiderio da parte di diversi allenatori, diverse squadre di serie C?”
“Non so se è precisamente per questo – sorride Coccia – che diverse squadre si siano interessate al mio profilo, ma, sì, sono stato contattato. E ho sorriso due volte: in primis perché, in un attimo, ho visto quanto fossero lontane quelle mie preoccupazioni riguardo al mio essere o meno ‘giocatore da C’ e, in secundis, ho riso – e tanto – perché nulla e nessuno avrebbero mai potuto portarmi via da Potenza, la città che ho imparato ad amare per la sua passione schietta, per il calore con cui ti fa sentire a casa. D’altronde, come si vive in casa propria, si sa, non si vive da nessun’altra parte, no?!”.
Veloce, velocissimo. Giuseppe, ‘Peppe’ Coccia, ha dribblato come in fascia stile Flash le (proprie) reticenze estive, imponendosi subito come uno dei più forti terzini del campionato.
Serie C – Potenza: Fattore C, fattore Coccia..Douglas Coccia!