«Il Potenza? È stato un fulmine a ciel sereno. Quando ho ricevuto la telefonata del presidente Caiata ho pensato fosse qualche amico che volesse farmi uno scherzo, e invece..».
Invece no, nessuno scherzo. Alla cornetta nessun amico in vena di fare cabaret, ma Caiata, in ‘carne e ossa’.
«Dopo qualche momento di esitazione – si racconta Radice – ho realizzato di parlare realmente con il Presidente. Ero incredulo, piacevolemte incredulo. Terminata la telefonata, d’un colpo mi resi conto: ero entrato a far parte della grande famiglia ‘Potenza’, come nuovo massaggiatore».
Il calcio nel sangue, il ‘pallone’ come vocazione: «È sempre stato il mio sogno quello di lavorare nel mondo del calcio, sin da quando da ragazzo giocavo come portiere più o meno bene – sorride Radice. Iniziato il percorso universitario in fisioterapia, aspiravo ad arrivare a questi livelli, ma non osavo presumere troppo di me, per paura di sciupare il sogno».
Per arrivare ad occupare il ruolo di massaggiatore del Potenza Calcio, Ivano Radice di strada ne ha fatta, in un percorso che lo ha visto cimentarsi anche in ambiti ‘cugini’, vicini, a quelli del calcio. Parliamo del Futsal.
«L’esperienza nell’“ASD Futsal Potenza” mi ha dato tanto, sia dal punto di vista della crescita umana, sia in termini relativi alla preparazione prettamente tecnica. Durante la stagione 2013/2014 ho compreso quali fossero le differenze tra due realtà, il futsal e il calcio, che al mondo esterno – di cui prima d’essere ingaggiato facevo parte anch’io – appaiono così simili. Nel corso della preparazione atletica pre-campionato, ho imparato come fosse necessario avere cura, innanazitutto, dello sviluppo della forza e dell’esplosività aerobica negli atleti, caratteristica tipica del futsal. Un bagaglio d’esperienza importante quello del ‘calcetto’ – sorride Radice -, che ho saputo e voluto portarmi dietro anche nel mondo del calcio».
Eh già, perché prima e dopo la parentesi ‘calcetto’, per Ivano Radice c’è stato solo e unicamente il mondo del calcio, quello a 11. “Sempre una chiamata – osserva Ivano – , un’altra ancora, nel mio destino: la proposta del direttore Enzo Mitro di lavorare per l’AZ Picerno. Devo molto al direttore e al Picerno perchè mi hanno dato la possibilità di realizzare in questo mondo tutte le aspettative sulle quali avevo scommesso il mio futuro e che si possono sintetizzare con un binomio inossidabile: passione e lavoro, lavoro e passione. Ho apprezzato e fatto mia la filosofia del lavoro d’équipe, del gioco di squadra: una sinergia piena, uno spirito di collaborazione sano tra staff tecnico e staff sanitario che rende forte la squadra e virtuosa a società».
«Dopo essere stato nel Picerno, nell’ASD Futsal Potenza, poi ancora nel Picerno, passando per Lagonegro, grazie alla famosa chiamata del Presidente – continua Radice – è iniziata la mia avventura nel Potenza. Inizialmente – nel periodo della preparazione atletica estiva – avrei dovuto aiutare lo staff sanitario della prima squadra, per poi svolgere il mio reale compito che era quello di seguire non la prima squadra, ma i giovani della Berretti, motivo per il quale ero stato inizialmente contattato. Per inattese circostanze e altrettanto imprevedibili congiunture, poi qualcosa è cambiato e mi sono trovato a seguire a tutti gli effetti la prima squadra. È inutile dire che sorpresa e gioia più grandi non potevo aspettarmi».
Ivano Radice, la ‘potenza’ della passione.