La poesia in note ha spesso la singolare capacità di evocare, suscitare passioni e sentimenti potenti. Spesso, però, é assai difficile che tali passioni sopravvivano oltre il tempo della canzone stessa: spento iPod o stereo, si torna alla vita normale. Spesso, appunto. Perché, c’é chi, invece, grazie a “VIa del Campo”, ‘in campo’ ha messo cuore e mente, in un’impresa che sembra avere le proprie ‘radici’ davvero nel refrain di Faber: “Dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fiori”.
Stiamo parlando dell’associazione “Radici”. Dal 2015, Radici opera nel quartiere di Poggio Tre Galli con la finalità di rendere il ‘dimenticato’ e l’ ‘abbandonato’ un luogo, invece, accogliente, una casa di tutti e per tutti, perché, come con serafica e disarmante chiarezza riferisce il Presidente di Radici Giovanni Santangelo:
“Un luogo che viene definito ‘comune’ non può non essere curato, custodito e preservato dalla comunità. Dalla parola stessa ‘comune’ viene da sé capire che questo ‘bene’ – il nostro quartiere, come la città intera – sia e debba essere come la nostra casa, la nostra vera casa. E, checché ne dicano alcuni, noi di Radici stentiamo a credere alla storia che, in casa propria, si viva nel letame, nell’abbandono colpevole”.
Abbandono è la parola chiave per comprendere come la maggior parte dei quartieri potentini – nella nostra ‘storia’ Poggio Tre Galli – versino. Nessuna nota polemica con le varie amministrazioni, per carità. L’abbandono a cui questa volta ci si riferisce è quello a cui i soli cittadini hanno condannato i luoghi stessi da loro abitati e nei quali si lasciano crescere figli e nipoti.
“Sembrerà banale, forse utopistico – continua Santangelo -, ma credo, insieme a tutti gli amici di Radici, che quello che stiamo facendo nel nostro quartiere non sia da lodare particolarmente. Noi, da normali cittadini, rispondiamo con il nostro servizio a quella ‘naturale’ educazione civica che insegna e disciplina lo straordinario modo di vivere insieme. Se svolgere il proprio ‘dovere’ civico oggi fa notizia e suscita apprezzamenti, noi di Radici ne siamo di certo contenti, ma, simultaneamente, anche rattristati. L’ordinario è ahimè diventato, per tutti, lo straordinario”.
Nell’ordinarietà del lavoro a servizio della comunità rionale c’é, però, l’indubbia straordinarietà, l’eccezionalità di un gruppo di giovani che al proprio quartiere – che da ragazzi ha rappresentato il perfetto background per crescere e vivere istantanee di vita davvero uniche – ha voluto ridare una seconda vita, spensierata, allegra e ‘sicura’. Una restituzione naturale, non tanto al luogo fisico, quanto, soprattutto, al luogo ‘del cuore’.
“Il nome “Radici” – spiega il Presidente Santangelo -, infatti, non rappresenta altro che l’attaccamento alla nostra terra, sulla quale abbiamo ‘sbucciato’ ginocchia e gomiti giocando a calcio da bambini; la terra, con i suoi giardinetti, in cui abbiamo confessato i nostri primi timidi amori alla ragazza che tanto ci faceva girare la testa. Qui, a Poggio Tre Galli, tutti noi abbiamo le radici profonde della nostra vita. La cosa straordinaria è che, dopo l’iniziale nucleo costituito dagli amici del quartiere, si sono avvicinati a Radici tanti altri giovani di altri rioni del Potentino. Questo dimostra la bontà di quanto ho detto prima: il bene comune è universale, la cura dei luoghi non conosce limiti territoriali”.
..dal letame nascono i fiori
Una discarica a cielo aperto, questo lo scenario dell’area ‘verde’ antistante p.zza Bucarest che i ragazzi di Radici si sono trovati davanti ai propri occhi. In brevissimo tempo, con l’impegno di molti, quella stessa area è diventata un meraviglioso BikePark, un ‘porto tranquillo’ per gli amici cani. L’area verde ingrigita dalla noncuranza generale è tornata a splendere “Grazie al calore degli amici – sorridendo si racconta Giovanni – ‘vecchi’ e, soprattutto, ‘nuovi’. La genuinità delle relazioni nate intorno a Radici è stata il potente argine che ci ha fatto resistere, impedendoci di abbandonare la causa della riqualificazione del ‘Poggio’ quando anche i suoi stessi abitanti, talvolta, ci remavano contro. È l’amicizia che ci fa stare in piedi, a goderci in nostro parco che, non a caso, è dedicato a un grande, carissimo nostro amico, Nicola Marino”.
Radici ha visto approvato, nel 2015, il proprio progetto all’interno del bando “Nuovi Fermenti” indetto dalla Regione Basilicata per poi essere approvato anche dal Comune di Potenza. Il giorno in cui verranno finalmente erogati i finanziamenti regionali per “Radici”, il presidente Giovanni Santangelo & co. vedranno rimborsato a mala pena un terzo del budget già investito (di tasca propria) per il parco “Nicola Marino”, la casa ‘verde’ non solo del quartiere, ma della città intera.
Appena dopo esserci salutati, chiedo a Giovanni se pensa di ‘rientrare’ di tutte queste ingenti spese, delle migliaia di euro che ha donato per il parco del suo quartiere: il Presidente, arrestando il passo e girandosi verso di me strizza l’occhio, quasi a volermi dire “Di questo non mi curo”. Mentre si allontana all’orizzonte, camminando, lo sento cantare: “Dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fiori”.