“Ogni domenica quando entro in campo, calcando l’erba del Viviani, avverto il senso della responsabilità verso tutta la gente sugli spalti che, in ogni nostra giocata, affida alla squadra i propri sogni, le proprie aspettative. Ho l’onore di vestire questi colori da 2 anni ormai e l’onere – piacevolissimo – di rappresentarli e difenderli, ogni settimana, per la gente di Potenza, la mia nuova famiglia”.
Leo (chi ricorda più che in realtà all’anagrafe fa Leandro?!) Guaita, l’esterno funambolico del Potenza Calcio, risponde così alla domanda su cosa crede lo stia rendendo – coram populo – uno tra i calciatori rossoblù più decisivi e in forma in questa tranche di stagione: “Mi imbarazza sempre ricevere tutti questi complimenti, non sento mai di meritarli tutti. Ammetto, però, che questo è un momento davvero esaltante, per la squadra in primis e poi, conseguentemente, anche per me”. Avverto di parlare con quello che, in gergo, definiamo un “uomo con la U maiuscola”, una persona che fa, dello spirito di squadra piuttosto che della gloria personale, il proprio credo: incalzo allora e vado dritto per forzare, mettendo alla prova quell’umiltà così specchiata del campioncino di La Plata:
“Non pensa, sign. Guaita che, oltre alla complicità di squadra che ha appena ricordato, sia proprio la sua nuova posizione in campo, con la possibilità di svariare su tutto il fronte offensivo, a renderla da un lato tanto letale per le difese avversarie e, dall’altro, così decisivo per il gioco del Potenza?”
“È così. La nuova posizione in campo che mi è stata cucita addosso da mister Raffaele, il ‘sarto’ – sorride-, è quella che sento più adatta a me: eppure, prima della partita contro la Reggina in questo nuovo ruolo, prima di entrare in campo, mi creda, non sapevo realmente come sarebbe andata a finire..”
“Con prestazioni da otto in pagella di media e due goal consecutivi! – interrompo Guaita per un attimo”. “Vero, e non lo immaginavo minimamente. Credo che la possibilità di godere di una certa libertà nel ‘creare’ – sempre all’interno di un gioco offensivo corale studiato e riprovato più e più volte in allenamento – che il mister offre a tutti noi lì davanti, sia stata la vera chiave che ha scardinato e in parte sorpreso le squadre avversarie. In realtà, è come se avessi ritrovato quello spirito calcistico argentino, a me familiarissimo, fatto di puro estro e libertà di tentare – sorride – di dare spettacolo per chi viene a sostenerci allo stadio”.
“Dall’Argentina all’Italia, a Potenza. Sbaglio nel ritenere che proprio qui, nel capoluogo lucano, lei abbia trovato come una seconda casa, una piazza calda ed entusiasta come quella di La Plata?”
“Le dirò di più, questa di Potenza è diventata ormai la mia prima casa: passo più tempo qui – oltre ai chiari impegni calcistici – che non in Argentina. Ormai, davvero, raggiungo La Plata solo per fare visita ai miei familiari, ma la mia vita è qui, a Potenza con la mia splendida famiglia, dove sento di essere pienamente del posto, un potentino a tutti gli effetti”.
“Non esagero nell’azzardare, allora, che tra lei e Potenza (tifosi, società, città tutta) sia nato un vero e proprio sentimento d’amore? Del resto lei non ha mai sostato per più di una stagione in una stessa squadra, un motivo forse..”
“Il motivo – riprende Leo – credo sia effettivamente l’amore, sì, e mi spiego. Tutti conoscono i trascorsi burrascosi della precedente gestione societaria, di come nella seconda parte di stagione 2016/2017 ci salvammo sul campo nonostante una totale disorganizzazione e precarietà in cui versavamo tutti noi giocatori. Eppure..eppure a fine campionato, pur avendo importanti richieste da diverse squadre, decisi di rimanere. Una voce, da dentro, mi diceva – contro ogni ragionevolezza – di rimanere a Potenza. E come a quei tempi, così è stato anche quest’estate: ho dovuto chiedere la cortesia al mio procuratore di lasciarmi in pace – ride di gusto – perché non mi interessava nessun’altra squadra, non volevo saperne assolutamente di andare via da Potenza, anche a fronte di offerte per i più ‘irrinunciabili’”
Leo Guaita e Potenza: un amore che ha davvero ragioni che la ragione non conosce.