Dal 1966 la Compagnia dialettale potentina di Zi Gerard porta avanti la tradizione teatrale della città di Potenza sia negli aspetti linguistici sia negli aspetti tematici e stilistici. Impegno, entusiasmo e passione sono solo alcuni degli ingredienti che la Compagnia ha messo in scena sabato 5 maggio al Cineteatro Don Bosco di Potenza. La commedia Cum er’m è un perfetto spaccato della vita quotidiana della città di Potenza di fine anni ’50. Ne parliamo con Rocco Laurita, attore della Compagnia dialettale potentina di Zi Gerard che ha interpretato il personaggio di “Gerardino”.
Rocco, ci puoi parlare della commedia?
Da oltre 50 anni la Compagnia di Zi Gerard, alias Dino Bavusi, delizia il popolo lucano con opere in dialetto potentino. Questa commedia è l’ultima scritta dall’infaticabile Zi Gerard e, come spesso capita, è una commedia basata sui ricordi dell’autore. Ambientata nella Potenza di fine anni ’50, tratta le vicende di una famiglia potentina molto numerosa come si usava all’epoca dove si sta tutti insieme più o meno allegramente. In questa famiglia c’è una coppia di anziani che sono un maresciallo dei carabinieri in pensione con la moglie che, a loro volta, hanno due figli anche loro con prole e hanno una figlia studentessa e un figlio, quello che interpreto io, scapestrato. La figlia è sposata con una persona che lavora sempre a Potenza ma che è sfruttata, vessata, pur avendo un buon titolo di studio. Giunge poi la decisione di dover emigrare per dare un futuro migliore alla propria famiglia. Questo è sicuramente un aspetto triste per le persone costrette all’epoca, ma anche oggi, per motivi diversi, ad emigrare, a cercare lavoro per dare un senso alla propria vita. C’è sempre uno spunto per la riflessione oltre alle immancabili risate. I personaggi sono tutti abbastanza buffi seppur reali. Spicca nel gruppo la moglie di Zi Gerard, Melina Caggiano Bavusi, che è notissima al pubblico per aver sempre fatto la parte di Zi Carmela. È il vero personaggio della commedia.
Qual è il pregio del lavoro di questa Compagnia secondo te?
Il pregio è aver dato a tante persone la possibilità di esprimersi e di poter vedere che cosa significa davvero “calcare il palcoscenico” e, soprattutto, il mantenimento dell’uso del dialetto che fa parte della cultura in questo caso potentina.