Un risultato di Coldiretti che nasce anche dalle battaglie condotte in Basilicata
“Finalmente oggi mettiamo una pietra miliare sulla filiera del latte che rappresenta per i produttori il riconoscimento di decenni di sacrifici, e per i consumatori la certezza e la trasparenza di quello che acquistano”. E’ il messaggio lanciato da Coldiretti Basilicata nel corso del convegno organizzato ad Atella presso “Fattorie Donna Giulia” dal titolo “20 aprile 2017: inizio di una nuova storia tutta italiana sulla filiera del latte”. Un risultato che giunge dopo tante battaglie nazionali che hanno visto anche la Basilicata protagonista a maggio del 2015 con una grande manifestazione dinnanzi alla sede della Regione, e che conclude, dopo quasi un anno, un percorso iniziato il 31 maggio 2016 a Milano quando nell’ambito della giornata nazionale del latte organizzata dalla Coldiretti l’allora premier Matteo Renzi annuncio’ dal palco al Presidente Moncalvo di aver trasmesso il decreto sull’etichettatura del latte alla Commissione Europea. Tappe ricordate anche ad Atella nel corso dei lavori del convegno, moderati dal direttore di Coldiretti Basilicata, Francesco Manzari, e che hanno visto la partecipazione di Marco Saraceno, di “Fattorie Donna Giulia, Palmiro Ferramosca, presidente dell’associazione regionale allevatori di Basilicata, Mariella Ronga, direzione servizi di mercato di Ismea, Ada Braghieri e Antonella Vastola, della Scuola di Scienze Agrarie dell’Unibas, Costantino Di Carlo, della “GDA group”, e Roberto Maddè, direttore generale dell’Associazione italiana allevatori. “Lo storico via libera all’obbligo di indicazione di origine e lavorazione è una notizia che ci soddisfa anche perchè è un risultato che nasce anche dalla manifestazione sul latte organizzata nei mesi scorsi a Potenza dinnanzi alla sede della Regione Basilicata– ha sottolineato Piergiorgio Quarto, presidente di Coldiretti Basilicata – si tratta di un risultato importante che deve impegnare ancora di piu’ gli allevatori a legare il latte lucano all’identità della regione”. Per Francesco Manzari, direttore regionale della Coldiretti di Basilicata “il momento che i nostri allevatori stanno vivendo è cruciale, e soltanto la trasparenza nel rapporto con i consumatori può rappresentare il valore aggiunto che può salvare tante aziende dalla chiusura definitiva, l’etichettatura obbligatoria unico spartiacque che può traghettare le imprese da una annosa agonia ad una valorizzazione piena delle produzioni, ridando dignità al lavoro quotidiano”. All’evento di Atella, oltre all’assessore regionale alla politiche agricole, Luca Braia, è intervenuto il vice presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, che ha fortemente voluto e sostenuto il decreto che introduce in etichetta l’indicazione obbligatoria dell’origine per i prodotti lattiero-caseari. “Con l’etichettatura di origine si dice finalmente basta all’inganno del falso Made in Italy con tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia che sono stranieri, cosi come la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, senza che questo sia stato obbligatorio fino ad ora riportarlo in etichetta”, ha affermato Prandini nel sottolineare che “si tratta anche di un importante segnale di cambiamento anche a livello comunitario dove occorre proseguire nella battaglia per la trasparenza”.
Atella 20 aprile 2017