Un breve tour negli Usa per far conoscere oltreoceano una delle ricchezze più importanti del nostro territorio: l’Aglianico del Vulture. Ambasciatori di questa “gustosa” operazione Rocco ed Erminia D’Angelo, giovani proprietari dell’omonima storica cantina di Rionero in Vulture che, attraverso breve degustazioni di alcune etichette tenutesi tra Washington, Baltimora e New York, hanno raccontato ai cittadini statunitensi le peculiarità di questo vitigno autoctono e dei luoghi in cui viene prodotto. Un vero e proprio viaggio emozionale tra i sette colli del Vulture, i due Laghi di Monticchio, i Castelli Federiciani e la splendida Venosa. “Un viaggio stimolante che ci ha consentito non solo di intensificare i rapporti commerciali con gli importatori locali ma di avvicinare nuovi consumatori a questo vino”. Questo il commento di Rocco D’Angelo che ha aggiunto: “il riscontro registrato è stato molto positivo poiché abbiamo notato molta attenzione da parte degli statunitensi verso i prodotti autoctoni italiani ed in particolare molta curiosità sull’Aglianico del Vulture in virtù delle sue particolari origini vulcaniche ed il suo unico terroir”. Sul “marchio Aglianico” e su quello “Basilicata” però ci sono ancora delle difficoltà: “molti conoscevano il vitigno Aglianico in generale – sottolinea Rocco -, in particolare quello campano, ma non quello specifico del Vulture. Così come difficile è risultato spiegare la collocazione geografica della nostra regione tant’è che ci è toccato indicare quello spazio di terra che divide la Puglia e la Campania, il punto, la via di mezzo tra Bari e Napoli”. Ma i prodotti tipici possono aiutare a far conoscere la nostra regione nel mondo? “La promozione della Basilicata – asserisce Erminia – deve passare anche attraverso la diffusione dell’Aglianico del Vulture che noi abbiamo provato a fare anche attraverso degustazioni verticali di etichette quali Caselle e Canneto sottolineando le caratteristiche organolettiche che differenziano i nostri vini dagli altri del Sud Italia. Il mercato d’oltreoceano, oltre ai noti Chianti e Barolo ad esempio, mostra sempre più attenzione ai vitigni autoctoni, i vini proveniente in purezza dal monovitigno”. Ma le attività di Rocco ed Erminia non termineranno qui: “oltre al Vinitaly, – assicura Rocco D’Angelo – come Casa Vinicola saremo presenti anche al Pro Wein di Dusseldorf e ad altre fiere internazionali in Svizzera, Russia e Cina perché crediamo fortemente nella crescita del comparto vinicolo dell’Aglianico del Vulture”.