Carnevale. Provate a chiudere gli occhi e a visualizzare nella vostra mente questa parola, cosa vedete? Personalmente, vedo ogni singola lettera colorata in modo diverso, vedo sorrisi e sento risate di grandi e piccini. Lo si percepisce il Carnevale, basta uscire di casa in un giorno qualunque di questo febbraio e ci si ritrova a passeggiare su marciapiedi pieni di coriandoli e residui di stelle filanti. Lo percepiamo la domenica mattina in piazza, dove i bambini “sfilano” travestiti da orsetti, pirati, principesse, coccinelle e super eroi vari e lo percepiamo nelle nostre cucine con la preparazione dei piatti e dei dolci tipici del periodo ad esempio, le “chiacchiere”. Questa che ho appena descritto, è solo una parte del carnevale, quella “universale”. C’è poi un’altra sfumatura, altrettanto allegra e gioiosa ma forse più profonda, quella legata alla tradizione e che varia da un paese all’altro.
La tradizione aviglianese è legata ai TIND’L. Avigliano non ha una maschera vera e propria, i tind’l infatti sono persone del popolo con abiti “rubati” ai nonni e il viso completamente sporco di carbone; da qui appunto il nome “tind’l” cioè “tinto,sporco”. Il 25 febbraio, si aggireranno come tradizione, per le strade e i vicoli del paese e con chitarre e organetti intonando il classico ritornello “S’ m’ la vuoi rà nanzè r’ sauzizza…” busseranno alle porte in cerca di cibo, in particolar modo: salsiccia, soppressata, “pezzente”, uova, pane, formaggio vino o come scritto nella locandina dell’evento “quello che avete in casa”. Guai a chi non si farà trovare o non aprirà, ai tind’l non piace tornarsene a mani vuote, in questo caso infatti aspettatevi qualche beffardo (ma simpatico) scherzo..d’altronde si sa, a carnevale, ogni scherzo vale!
Quest’anno la manifestazione sarà organizzata da APS Terra e Associazione Culturale e Ricreativa San Vito Martire, con il patrocinio del Comune di Avigliano. L’ evento che si realizza ormai da una decina d’anni, prenderà vita nel primo pomeriggio. Alle 15, 15 nei due quartieri “Basso la terra” e “N’gapa a l’Ang’l” si svolgerà la vestizione e trucco dei figuranti, dalle 16,30 in poi, i tind’l gireranno nei quartieri cantando,suonando e bussando di porta in porta, creeranno un folklorico intrattenimento musicale. Alle 20 in punto poi, tutti in piazza Gianturco, ad assistere al “rito funebre”. Ebbene si, non tutte le cose possono durare in eterno e il carnevale, rappresentato dal fantoccio di paglia, ci saluterà ,come dettato dalla tradizione, bruciato dalle fiamme.
A seguire, la degustazione di uno dei piatti tipici aviglianesi “fusilli con sugo di pezzente” e provolone podolico di Albano di Lucania per chiudere in bellezza uno dei periodi più “spensierati” e belli dell’anno.
Donatella Filadelfia