Siamo ad Avigliano e da qualche mese, la domanda più frequente che si sente echeggiare per le strade del borgo è sempre la stessa : “hai firmato la petizione?” “ sai se hanno liberato Teo?”.
Ma chi è Teo?
Teo è un randagio e questo è solo uno dei tanti nomi attribuitogli dalla popolazione aviglianese.
Ad Avigliano tutti lo conoscono, lui, è un cane un po’ speciale che per molti versi ricorda più un umano che un animale, basti pensare che ha ricevuto, in modo simbolico, un attestato di partecipazione per aver “aderito” in modo vigile e attento al corso formativo organizzato dall’amministrazione comunale, dalla protezione civile e da tutto lo staff del 118 sull’uso del defibrillatore. Questo simpatico cagnetto, oltre a gironzolare di qua e di là lungo il corso, partecipa a tutti gli eventi presenti in paese: ad ogni convegno, ad ogni mostra, ad ogni riunione delle varie associazioni , ma anche a funerali e matrimoni, lui c’è sempre! Nonostante sia un randagio, è stato microchippato e vaccinato; è un cane docile e tranquillo, che ha saputo farsi voler bene dalla sua comunità la quale non ha esitato un attimo a scendere in campo per lui nel momento di cui è stato portato e rinchiuso in canile.
Appena si è diffusa la notizia, Maria Samela ha preso a cuore la situazione e ha fatto partire una petizione sia online che attraverso un punto di raccolta atta non solo a liberare Teo ma anche a farlo diventare “cane di quartiere”, figura giuridica presente nel nostro Paese che serve a tutelare i cani randagi ben accetti dalla popolazione.
Sono stati più di mille i sostenitori di questa causa che oltre a sottoscrivere il documento, l’hanno condiviso sui social in modo da coinvolgere quante più persone possibili. Hanno scritto commenti e lettere per far capire che Teo in canile non ci può proprio stare… e alla fine ce l’hanno fatta! Da qualche settimana, il cane dai mille nomi e mille padroni, il cane amico di tutti è tornato in libertà.
La sua storia ha suscitato molto interesse e si è diffusa a macchia d’olio su tutto il territorio, tant’è vero che è stata scritta anche una poesia per lui. Oggi chiunque ascolta questa che possiamo definire un po’ una favola a lieto fine, non può che avere il viso scalfito da un tenero sorriso.