Passeggiando nel parco di Montereale, a Potenza, vi capiterà sicuramente di imbattervi in una miriade di sedie distribuite tra gli spazi verdi dell’area. Prestando un po’ più di attenzione, noterete subito che queste sedie presentano degli aspetti insoliti, alcune sono sonore, hanno infatti una cordicina come i carillon che tirandola emette una dolce melodia, altre sono luminose, altre rotanti, altre rivestite in modo bizzarro… insomma 102 sedie che in modo “prepotente” ti costringono a fermarti ed osservarle. Ma di che cosa si tratta? Perché si trovano lì? Il tutto fa parte di un gioco urbano mobile il “GUM“; la sedia rappresenta l’emblema dell’accoglienza, è un modo per dire “benvenuto” e soprattutto è un modo, originale, per fare bella la città.
Gianluca Caporaso, membro dell’associazione “Amerete Potenza” promotrice dell’evento ci ha aiutato a capire la dinamica e i retroscena di quest’iniziativa.
Innanzitutto quando nasce la vostra associazione? Di che cosa si occupa?
Amerete Potenza è una rete di associazioni di volontariato della città, attiva dal 2007. Il suo obiettivo è quello di lavorare per promuovere una cultura della pace, dell’accoglienza e della partecipazione. La rete è aperta e chiunque ne può far parte purché ne condivida, ovviamente, i valori. Attualmente l’associazione capofila di Amerete si chiama GVS (Gruppo di Volontariato Solidarietà). Il GVS opera a S.Anna e si occupa di adozioni internazionali e sostegno a distanza. Inoltre, tutte le azioni che Amerete sta riuscendo a realizzare sono dovute al sostegno della Fondazione con il Sud e all’accompagnamento del CSV Basilicata.
Com’è nata l’idea del GUM? E qual è l’obiettivo del gioco?
Il Gioco Urbano Mobile (GUM), è nato da un percorso di animazione territoriale che ha coinvolto centinaia di cittadini. L’obiettivo è quello di riportare le persone ad interessarsi della vita pubblica, delle cose comuni e a riappropriarsi degli spazi urbani. I cittadini che partecipano al gioco, diventano custodi di questi oggetti prendendoli in “affido”,modificandoli e ricaricandoli di senso. Poi vengono restituiti quando il gioco girerà in altri luoghi.
Le sedie sono state modificate e divise in “famiglie” in relazione al loro utilizzo, da chi sono state realizzate?
Le sedie sono state donate dai cittadini, sono poi state rielaborate artigianalmente presso “il sa
lone dei rifiutati”, uno spazio creativo gestito dall’associazione “La Luna”e successivamente esposte a Montereale. Attualmente sono in adozione presso persone che hanno manifestato l’intenzione di prendersene cura fino alla prossima installazione, prevista per fine giugno a S. Anna nel corso della festa del rione.
Dunque,un gioco innovativo ed originale per stimolare gli abitanti ad uscire di casa, frequentare, respirare, osservare e vivere in tutte le sfumature possibili la propria città.