Adelaide Masella aveva un talento ineccepibile: catturare un’emozione dietro l’obiettivo della sua macchina fotografica. Paesaggi, palazzi, volti umani. Nulla sfuggiva ad occhi attenti come i suoi. Riusciamo a cogliere la bellezza e la singolarità delle sue fotografie in ogni frammento di vita stampata: un signore che schiaccia un pisolino con la bocca spalancata in metropolitana, dei lavavetri che puliscono un edificio attaccati ad una fune con un movimento che richiama la danza, una bambina dagli occhi magnetici con le mani sulla bocca quasi a voler nascondere le parole, un uomo che guarda fisso in camera con un turbante grigio segnato dalle rughe del tempo.
Un viaggio attraverso le culture dei posti che ha visitato e sui quali si snodano voluminosi i suoi capolavori: Kangaroo Island, Santo Domingo, Il Cairo, Hurgada, Zanzibar, Korba, Shangai, Kyoto, Manhattan, Varsavia, Singapore e l’immancabile Potenza, città natale di questa fotografa talentuosa.
Mossa da una curiosità, da una vivacità e da una passione instancabile, Adelaide raccoglie dal 1990 un enorme archivio di immagini.
La foto che apre la mostra allestita presso la Galleria Civica di Potenza dal 5 al 23 maggio scorso è una gigantografia di Adelaide sotto un cartello in Australia scattata nel 2012. Una foto che indica la direzione del viaggio, della sua inesauribile voglia di scoprire, sperimentare forme, luci, colori. L’ultima foto ritrae Adelaide con una videocamera in spalla. È notte, sorride, è a Varsavia.
La “Stanza della Memoria” accoglie e commuove i visitatori della mostra. Qui, attaccate alle pareti, vi sono miriadi di foto in cui Adelaide diventa la persona fotografata e non più la fotografa. Scopriamo le sue mille facce buffe, la macchina fotografica sempre “incollata” alle mani, la passione sciistica, il primo giorno di scuola, lei che balla, le foto in bianco e nero, lei nel bagagliaio della sua auto, le foto di compleanno circondata dalle fragole costanti sulla sua torta e
l’insorgere della malattia.
Piccoli spezzoni di vita indimenticabili come il suo talento nel cogliere lo splendore dei tramonti, le sfumature d’acqua, le scene di vita quotidiana, il fascino dei volti fotografati di nascosto.