Da tre anni è arrivato anche in Basilicata il progetto voluto dall’europarlamentare Piernicola Pedicini, assieme al collega siciliano Ignazio Corrao, che ha come obiettivo quello di monitorare il territorio preservandolo da ogni forma di abuso o illecito ambientale. Dal 2013, il Movimento Cinque Stelle è impegnato a segnalare tutte le presunte irregolarità ed anomalie presenti nei diversi impianti nucleari, termovalorizzatori e siti di compostaggio. L’elenco dei rischi ambientali è lungo e sconfinato. Dall’impianto nucleare di Rotondella alla discarica ex petrolchimico di Tito Scalo. Da Fenice alla questione della raccolta differenziata spinta, fino alla mancanza di un Piano regionale sui rifiuti e allo sfruttamento selvaggio delle fonti rinnovabili con la costruzione di mega impianti di eolico e fotovoltaico. Costruzione che rischia di deturpare le risorse lucane.
Il progetto si chiama “Rifiuti Zero” e nasce con l’intento di aiutare le istituzioni nel supporto alla raccolta dei dati, nel ruolo di presidio costante contro tutte le alterazioni ambientali che possono mettere a rischio la salute dei cittadini. Tra i punti cardine vi è l’assoluto diniego alla costruzione di nuovi inceneritori, ma anche un secco “no” alla produzioni di scarti industriali e scorie radioattive. Nella valle d’oro di Tito, nell’area dell’ex Petrolchimico, sono stati riscontrati valori 4-5 volte superiori alla media ed è stata costruita una discarica a cielo
aperto. L’idea è di creare un gruppo di studio ‘ad hoc’ che vada a spulciare le carte, non fermandosi alla superficie di ciò che affiora. “Rifiuti Punto zero” ha come obiettivo, quello di scattare una fotografia sullo stato di salute di diverse matrici ambientali e di ottenere dati che saranno poi confrontati con successive analisi” dicono i portavoce.
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