La condizione di povertà in Italia rischia di diventare un dato permanente. La crisi, che da anni ci accompagna e che ancora non ci ha lasciati, ha portato ad una maggiore accentuazione delle disparità nella distribuzione del reddito e ad un generale peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie e di tutti gli indicatori di povertà.
I poveri italiani sono raddoppiati dal 2007 ad oggi senza che il governo attuasse interventi significativi per risolvere questo grave problema. In Italia vivono 4 milioni e 102mila persone in povertà assoluta: 1 milione e 578mila vivono al Nord, 658mila al Centro, 1 milione e 866mila al Sud; il dato più preoccupante è che di questi, 1 milione e 45mila sono minori e 590mila anziani.
Bisognerebbe aumentare la domanda di lavoro, sostenere l’occupazione giovanile e femminile, introdurre un reddito minimo adeguato attraverso politiche mirate con interventi nell’immediato. I bonus, che negli anni sono stati riservati alle famiglie bisognose e ai poveri, hanno solo arginato il problema senza mai risolverlo, rendendo impossibile il raggiungimento dell’obiettivo di mettere in sicurezza dalla povertà gli oltre 4 milioni di italiani che non sono in grado di potersi garantire i beni primari e una vita dignitosa.
In ausilio alla povertà dilagante presente nel nostro capoluogo regionale numerosi volontari hanno lavorato per la realizzazione del progetto di solidarietà proposto all’amministrazione comunale da Don Ferdinando Castriotti, presidente della “Fondazione Madre Teresa di Calcutta”, per il riutilizzo della struttura inutilizzata di Via di Giura (ex succursale Itis e della scuola Domenico Savio), al fine di dare accoglienza alle persone che purtroppo non possono permettersi una fissa dimora e realizzare una mensa per i poveri. Non sono poche le persone che nella città di Potenza hanno bisogno di aiuti concreti; se consideriamo che la crescita della povertà è dovuta anche ai “nuovi poveri”, quali pensionati, senza lavoro, divorziati e i numerosi extracomunitari il numero sale vertiginosamente.
La Fondazione vuole quindi intervenire per far fronte alla drammatica situazio
ne presente nel nostro territorio istituendo anche un centro per la raccolta di vestiario e generi alimentari per i bisognosi e un centro di ascolto per il disagio sociale.
L’immobile, di proprietà della Provincia, non graverà sulle già esigue finanze comunali, infatti, sarà la Fondazione Madre Teresa di Calcutta a provvedere alla ristrutturazione e al pagamento dei costi di gestione e utenza. Un progetto che vedrà impegnata la Fondazione dalla sottoscrizione ormai prossima del protocollo d’intesa fino al 12 gennaio 2017, al termine del periodo previsto potrà essere sottoscritto un nuovo protocollo tra i diversi organi interessati.