In questi giorni si parla molto della “Potenza – Melfi “, o meglio nota S.S. 658, tristemente rinomata da circa trenta anni “Strada della Morte” , a causa dei numerosi incidenti , molto spesso mortali, di cui è stata teatro.
A seguito della realizzazione dello stabilimento Fiat nella Zona Industriale di San Nicola di Melfi i volumi di traffico sono aumentati in maniera spropositata rispetto alle iniziali previsioni progettuali di arteria a scorrimento veloce per il collegamento soprattutto del Melfese con il capoluogo per una lunghezza di circa sessanta chilometri, determinando così un aumento della pericolosità in maniera esponenziale.
L’arteria ad una solo carreggiata risulta essere totalmente inadeguata all’elevato volume di traffico pesante e pendolare circolante su di essa, oltre alle caratteristiche critiche che il tracciato palesemente presenta. Proprio la presenza di molti veicoli lenti, a mio avviso, sono la causa della maggioranza dei sinistri che si verificano, dato che percorrendola quotidianamente sono stato testimone di tanti episodi di manovre azzardate che alla fine avrebbero fatto guadagnare solo pochi minuti.
Coloro che conoscono bene il tracciato, è da precisare, difficilmente si avventurano a fare inutili sorpassi dove non è consentito, perché sanno che dopo troveranno un altro veicolo lento e saranno costretti a rallentare, così ci si rassegna a seguire il flusso e raggiungere la meta nel tempo che ci vuole. Per contro coloro che non conoscono affatto il percorso si avventurano in manovre azzardate che spesso sono la causa degli incidenti mortali che si verificano, soprattutto se si è in presenza di asfalto viscido a causa della pioggia o di manto stradale usurato, oltre che per la velocità eccessiva. Un gruppo pendolari stanchi di rischiare quotidianamente la vita, ha lanciato una petizione online che in poche ore è stata sottoscritta da oltre quattromila persone, rivolta al Presidente della Regione Pittella, il quale ha subito dato la propria disponibilità a seguire la vicenda.
Una raccolta di firme per chiedere a gran voce interventi urgenti per la messa in sicurezza della strada che ha avuto come risultato immediato la programmazione di una Conferenza di Servizio fissata in un primo momento per il 2 febbraio e poi rinviata al 23. Non possiamo sapere cosa partorirà la conferenza, ma certamente non ci illudiamo che nel breve sarà possibile fare chissà cosa. Infatti, la gara per l’allargamento e messa in sicurezza dell’importo di circa 25 milioni di euro esperita dall’ ANAS, proprio mentre stavano per iniziare i lavori, alla fine di ottobre scorso, i rappresentanti legali della Società siciliana Tecnis aggiudicataria dei lavori , sono stati arrestati perché coinvolti nello scandalo della cosi detta “Dama Nera”. Così non è ancora dato sapere come si evolverà la situazione, se i lavori saranno comunque realizzati dalla Società prima classificata, che si trova commissariata e in stato di concordato preventivo, o sarà scorsa la graduatoria delle imprese partecipanti.
E’ da precisare che i tratti interessati da questo appalto erano limitati a due soltanto e precisamente: un primo da Sarnelli al viadotto dopo lo svincolo di Lagopesole, e il secondo dallo svincolo di Atella a quello di Rionero (però solo tratti saltuari), per soli complessivi 6 Km circa. In ogni caso, a prescindere da quanto sopra evidenziato, speriamo si raggiunga qualche risultato concreto e sopratutto di immediata fattibilità.
Pertanto, secondo il mio modesto parere, una buona idea sarebbe quella di installare un sistema di telecontrollo nei tratti più pericolosi, con un monitoraggio continuo che possa essere da deterrente per gli automobilisti indisciplinati che la utilizzano.
Chiaramente andrebbe per prima cosa incrementata tutta la segnaletica che avvisi gli utenti della presenza del sistema stesso in modo checaso di infrazione.
Comunque, ricordiamoci e ricordiamolo anche e sopratutto a chi ha il potere di decidere sul da farsi per risolvere le problematiche di questa strada, che prima o poi può capitare a tutti ed anche ai propri congiunti