Domenica 15 Novembre 2015, alle ore 11, presso l’Aula Francesco Mario Pagano del Tribunale di Potenza in Via Nazario Sauro, si è tenuta l’inaugurazione della mostra/reportage “fuoridaqui”, un percorso coinvolgente tra le esperienze di creatività e lavoro realizzate nelle carceri italiane. L’iniziativa, che s’inserisce nel calendario delle manifestazioni per la Giornata Europea della Giustizia civile 2015, è il risultato della sinergia che si è creata tra Regione Basilicata, Tribunale di Potenza e l’Associazione Basilicata Culture.
Lanfranco Vetrone, Presidente del Tribunale di Potenza, nel presentare l’iniziativa domenica mattina in Tribunale, ha posto l’accento sull’importanza di aver scelto di sostenere, in occasione della Giornata Europea della Giustizia civile, un progetto innovativo come fuoridaqui che permette di sensibilizzare e informare i cittadini, anche i più giovani che visiteranno la mostra nelle prossime settimane. La mostra, in programma dal 15 novembre al 4 dicembre, è stata allestita in uno spazio insolito e originale, un luogo simbolo della giustizia, infatti, l’atrio antistante l’Aula Francesco Mario Pagano del Tribunale del capoluogo per questo periodo ospiterà testimonianze d’arte e creatività che raccontano cosa accade quando, dopo la sentenza del giudice, si è costretti a vivere tra le mura del carcere.
Il risultato è emozionante. È sorprendente come attraverso immagini fotografiche e filmati siano state raccolte testimonianze di vita, storie di uomini che hanno ancora la speranza per un futuro diverso. Storie che ci invitano a riflettere su una problematica sociale che interessa l’intero territorio nazionale, testimonianze di numerose cooperative, associazioni e volontari che, quotidianamente lavorano per creare un ponte fra carcere e società attraverso l’organizzazione d’iniziative come laboratori artigianali, attività teatrali e artistiche.
Questo progetto, ideato e organizzato da Basilicata Culture, con la direzione artistica di Palmarosa Fuccella, nasce dall’idea di mostrare cosa accade nelle carceri e quanto sia difficile trovare un’occasione di riscatto e reintegrazione nel mondo del lavoro per chi un reato l’ha commesso e anche scontato. Ed è proprio il tema dell’inclusione sociale e del reinserimento lavorativo che, a detta di Giandomenico Marchese, Direttore Generale del Dipartimento Politiche e Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca della Regione Basilicata, deve essere maggiormente sviluppato.
Tra le mura dei carceri italiani si sviluppano così iniziative creative e produttive, sono 12 i progetti, dai nomi curiosi, in mostra provenienti da tutt’Italia. “VALE LA PENA LAVORARE. WORKING IN PRISON” è il progetto elaborato dalla Regione Basilicata in collaborazione con il Provveditorato Regionale per l’Amministrazione Penitenziaria (PRAP) e il Centro per la Giustizia Minorile per la Calabria e la Basilicata all’interno di attività formative gestite da Apof-Il. Esso si compone di percorsi di formazione professionale, tirocini formativi e di Case management, ossia la presa in carico e il supporto psicopedagogico del detenuto, volti all’integrazione sociale e al reinserimento lavorativo. Il progetto che ha coinvolto ben 1485 soggetti e diverse aziende del territorio regionale tra il 2010-2014, è documentato dal reportage realizzato da Aldo Marinetti durante i lavori condotti nelle Case Circondariali di Potenza e Melfi (Pz). L’obiettivo era aiutare i detenuti a ricostruirsi un’identità sociale che potesse rendere meno difficile il reinserimento socio-lavorativo una volta “liberi”.
Riprendendo la frase del Presidente di Basilicata Culture, Palmarosa Fuccella, “Le mostre non si raccontano, si vivono” dal 15 al 4 dicembre Aula Mario Pagano, Tribunale di Potenza.