Per cinque giorni, dal 31 agosto al 4 settembre, docenti universitari, di ordine nazionale ed internazionale, studiosi e cultori della materia insieme a studenti universitari e giovani laureati provenienti da varie regioni d’Italia si sono ritrovati in Basilicata per discutere e confrontarsi su una tematica di particolare attualità: “Dialogo e pace tra ambiente, religioni e culture”.
L’International Summer School è stata promossa dal Centro Studi e Ricerche di Pedagogia Sociale Istituto Nazionale Jacques Maritain di Potenza e l’Istituto Internazionale Jacques Maritain di Roma in collaborazione con alcune Università italiane e straniere. La terza edizione si è sviluppata intorno a due parole: dialogo e pace.
“La terza edizione è nata con l’intento di approfondire la riflessione sull’idea di democrazia indagata sia nel ruolo di mediazione culturale tra i popoli, le religioni, le culture e le lingue, sia nelle difficoltà che attraversa nelle società attuali per mettere in luce la necessità di rilanciarne il significato all’interno di alcuni concetti chiave come quello di eguaglianza tra gli uomini. Per questo la Summer ha voluto mettere in risalto l’azione viva della cultura”. Con queste parole il professor Curcio, direttore responsabile della Summer e segretario generale dell’Istituto Maritain di Roma, ha definito il senso della settimana di studio.
La prima giornata svoltasi al Ridotto del Teatro Stabile di Potenza, dopo i saluti istituzionali del sindaco De Luca, del presidente della Regione Pittella, dei direttori della Summer – prof. Curcio e prof. Martirano dell’Unibas – il direttore del Disu di Potenza, prof. Masullo, ha moderato la tavola rotonda su “Dialogo e pace tra ambiente, religioni e culture”. Martirano ha definito la collaborazione tra l’Istituto Maritain e l’Università di Basilicata un’esperienza da prendere a modello, in quanto pur esprimendo prospettive diverse lavorano ad un progetto comune: l’interculturalità di cui tanto si sottolinea la mancanza e dunque la necessità.
Già nei saluti Curcio ha sottolineato come pace e dialogo siano unite da un legame inscindibile che necessita di essere letto da una prospettiva diversa. Generalmente si dialoga per raggiungere la pace, in realtà solo, però, in un contesto pacifico è possibile produrre un dialogo fecondo ed efficace. Riprendendo Maritain la pace nasce nella persona e per poterla raggiungere è necessario purificare il cuore e la mente. Il prof. Masullo ha rimarcato il valore del dialogo per la realizzazione dell’interculturalità che risulta essere anche uno dei progetti dell’APT Basilicata.
Il direttore Perri, infatti, ha definito la Summer School utile a trasformare la terra lucana in un “polmone di cultura e integrazione”, in una regione di riflessione, cultura e confronto tra i popoli. La relazione della prof.ssa Anzalone, riprendendo il discorso di Norberto Bobbio sull’Etica della Potenza e l’Etica del Dialogo del 1982 (proposto all’Università Cattolica del Sacro Cuore nel corso di una manifestazione per la pace) ha definito il dialogo una splendida parola caratterizzata, purtroppo, da scarsa concretezza. Per poter concretizzarsi deve porsi come discorso pubblico utile alla democrazia, anzi, mezzo stesso di essa; deve presupporre, quindi, la presenza della comunità, dimensione dello scambio, del confronto e dell’accordo.
La prof.ssa De Simone della Pontificia Università dell’Italia Meridionale ha posto l’accento sulla dimensione affettiva del dialogo; solo aprendosi all’altro, sentendo la presenza dell’altro senza sottometterlo alla propria egemonia, sostituendo l’io con il noi, il discorso si tramuta in dialogo. Il Capo di Gabinetto del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, prof. D’Andrea, ha chiuso il dibattito con una riflessionesull’esigenza di inquadrare la politica come il bene comune interpretato dalla sola categoria della solidarietà verso il prossimo. (…)
Il Centro Studi e Ricerche di Pedagogia Sociale – Istituro Nazionale J. Maritain di Potenza dopo la straordinaria esperienza della Summer School, arricchente sia dal punto di vista culturale che nei rapporti umani, continuerà a proporre nuove riflessioni in Basilicata con l’istituzione di un “laboratorio permanente per la pace”.
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