A Stagliuozzo, ogni anno, ad agosto si organizza una sagra particolare: quella della “Strazzata”. Grazie ad uno degli organizzatori, Emilio Colangelo, scopriamo l’origine del prodotto e del suo gusto caratteristico.
Quando nasce la “strazzata”?
È difficile fornire una data certa sull’origine della Strazzata. Possiamo, però, affermare che è ritornata sulle tavole aviglianesi alla fine degli anni ‘90 e dunque all’inizio del 2000 proprio con la nascita della Sagra della Strazzata. Quest’ultima era la regina delle tavole nuziali aviglianesi in particolar modo intorno agli anni ‘30/‘40 e questa tradizione si è persa con la fine degli anni ‘70 inizi ‘80. Nel mondo Aviglianese, la Strazzata è sinonimo di matrimonio e/o festa, quindi allegria, gioia e divertimento.
A cosa si deve il nome?
Il nome lo si deve a come la si mangiava originariamente. Infatti, essa veniva letteralmente strappata con le mani perché rispetto alle focacce normali aveva, e fortunatamente ancora ha, un maggiore spessore dato dal tipo di impasto diverso dalla comune focaccia.
Chi si occupa dell’organizzazione della sagra?
La sagra viene organizzata dal direttivo dell’Associazione Culturale “Il Cigno” presieduta da Mimì Colangelo che è stato colui che ha voluto fortemente riportare alla celebrità la Strazzata e lo ha voluto fare scegliendo come ubicazione per la sagra la sua piccola frazione, Stagliuozzo. Il Cigno è una delle prime associazioni nate sul territorio extraurbano del territorio di Avigliano (1969/1970). Il Presidente ha iniziato questa manifestazione coinvolgendo un gruppo di giovani che all’epoca non sapevano nemmeno cosa fosse la Strazzata. La sagra nasce inizialmente come festa dell’emigrante e poi dal 1997 viene trasformata in Sagra della Strazzata, proprio per riportare alla luce una vecchia tradizione e per non far dimenticare quei vecchi sapori che oggi sono molto ricercati soprattutto da chi ha dovuto lasciare la propria terra per svariate ragioni. È importante per l’Associazione portare avanti la manifestazione in modo da sensibilizzare le nuove generazioni alla scoperta del passato, della storia delle proprie origini, alla non dimenticanza dei piccoli centri in quanto anche grazie a loro si è contribuito alla crescita di svariate comunità e a caratterizzare il Comune di Avigliano come uno dei Comuni con più frazioni esistenti. L’obiettivo dell’Associazione è anche quello di animare il proprio borgo e tentare con le nuove generazioni, sempre più scolarizzate, di mantenere un filo conduttore con la propria frazione di appartenenza.
Quali sono le varietà di “strazzata” proposte?
Ormai stiamo cercando di stuzzicare ogni tipo di palato. Partiamo dal panino classico imbottito con prosciutto crudo e caciocavallo (in alcune occasioni lo serviamo anche riscaldato, una delizia!), poi passiamo all’imperdibile frittata con peperoni. Per i bambini e per chi ha problemi di digestione lo proponiamo anche in versione semplice, solo con la frittata. Per alcuni anni abbiamo provato la variante con i peperoni, ma risultava difficilmente digeribile e quindi abbiamo deciso di toglierla dalle vendite. Le novità introdotte durante il corso degli anni sono il panino con la porchetta, la ormai sempre più ricercata mortadella arrostita che viene servita calda ed ha un gusto davvero eccezionale che con il pepe della Strazzata si sposa alla perfezione, e per finire abbiamo cercato di accontentare anche i più golosi proponendo la strazzata con la Nutella che ha un contrasto davvero particolare con il pepe della strazzata.
Qual è il tipo di focaccia usata?
Anche se qualcuno la chiama comunemente focaccia e, viceversa, chiama la focaccia Strazzata è, in realtà, un errore, perché la Strazzata ha una sua caratteristica, mentre la focaccia ne ha altre. La Strazzata ha modalità e tempi sia di preparazione che di cottura differenti dalla focaccia normale. La Strazzata, tramite lavorazione a mano, si ottiene sciogliendo il lievito nell’acqua tiepida e mescolandolo con la farina si crea un impasto morbido e compatto. La farina deve provenire da una molitura non troppo fine, cioè deve contenere una parte di crusca che dà una colorazione alla strazzata leggermente più scura del pane. All’interno dell’impasto viene aggiunto il pepe nero, dopo essere stato rigorosamente macinato. L’impasto finale viene fatto riposare fino ad una completa lievitazione naturale e dopo aver effettuato un buco al centro viene cotto nel forno a legna.
Curiosità: quante focacce ripiene avete preparato, in media, per la XVIII edizione della sagra?
Le strazzate ordinate dall’Associazione nei vari forni della zona sono state all’incirca 1.200 e sono stati farciti all’incirca 5.000 panini suddivisi per le varie imbottiture, e ormai cresce sempre più la domanda dei visitatori per portarsi a casa la Strazzata intera. Durante la serata la Strazzata viene venduta anche da altri espositori, pertanto non conosciamo l’esatto numero di panini venduti durante la sagra. La cosa che ci rende orgogliosi è che in questi ultimi anni molti forni hanno capito la numerosa richiesta di questo prodotto e molto spesso, se non quotidianamente, nei panifici della zona si può andare tranquillamente a comprare una bella Strazzata e si può gustarla a casa a proprio piacimento.