La pioggia incessante ha “accolto” a Calvello, in Piazza Falcone, alle 21:30, il cantautore romano Fabrizio Moro per la tappa lucana del suo “Tour delle girandole”.
Un giovane chitarrista ha aperto il concerto, Giacomo Palombino, in arte LePuc, con tre canzoni molto ritmate. Da segnalare, in particolare, “Scusi Signor Tempo”. Appena Fabrizio Moro sale sul palco, una sfilza di ombrelli colorati si agita e danza sotto la pioggia. La voce è quella di sempre, roca, grintosa, entusiasmante.
Si comincia con “Tu”, piccolo ritratto di amarezze di vita, e si prosegue con “Respiro”, intensa sotto ogni punto di vista. “È solo amore” rilascia un piccolo momento di tristezza compensato, però, dalla canzone successiva “Alessandra sarà sempre più bella” bissata, poi, a fine concerto. “La partita”, una canzone ultrà dedicata alla fede e alla passione dei tifosi, trascina con il suo ritmo e nessuno riesce a stare fermo. È poi la volta di “Remember you”, miscela di poche parole inglesi in un testo italiano dedicata ad una storia d’amore.
Sul filo conduttore di questo sentimento Fabrizio Moro canta “Un’altra canzone per noi”, dolcissima nella prima parte e fortemente rock nella seconda. E poi arrivano le canzoni più belle, quelle dell’esordio, quelle che riconosci semplicemente da un verso: “Eppure mi hai cambiato la vita”, “Libero” e “Pensa”.
L’unica pecca è che “Eppure mi hai cambiato la vita” non viene cantata per intero ma l’esecuzione è indescrivibile, Fabrizio Moro ripete più volte il titolo della canzone coinvolgendo il pubblico che diventa un tutt’uno sotto la pioggia che continua a scivolare sugli ombrelli, sui vestiti, sulle mani, sul cuore.
In chiusura, il cantante propone in maniera splendida un vecchio successo “Parole, rumori e giorni”, poi “Sono come sono” e “Babbo Natale esiste”.