L’almanacco, nato nel Medioevo, ha sempre avuto la funzione di legare al succedersi dei giorni una serie di informazioni utili per orientarsi nel tempo e nello spazio, tant’è che nel 1500 rappresentava il principale, a volte l’unico, mezzo di diffusione culturale tra la popolazione contadina ed artigiana.
Oggi, l’almanacco aviglianese è tanto un mezzo di diffusione culturale quanto una sorta di bussola storico-antropologica, legata allo scandire del tempo: nato nel 1992, a cura del Circolo Giovanile ANSPI “Don Mimì Mecca” di Avigliano, da un’idea di Mariangela Claps, Vita Gerardi e Mariluccia Viggiano, si presenta, ogni anno, come un singolare viaggio nel tempo e nella memoria della “Nazione Aviglianese”, con lo scopo di rinsaldare nei propri concittadini sparsi nel mondo i vincoli di appartenenza verso la propria “Terra”.
Ogni anno esso presenta un tema diverso e, su questa base, per ogni mese, sono riportate illustrazioni di artisti locali e foto, di sconosciuti e noti fotoreporter, senza tralasciare l’oggi e la società di cui oggi facciamo parte, cosicché il colore utilizzato per la stampa di “IUORNe Pe IUORNe” del 2015 è il marsala, considerato da Pantone, l’autorità mondiale in materia di colori, il colore dell’anno, che influenzerà anche la moda e il design.
“Un paese …i suoi costumi” è il tema scelto e sviluppato quest’anno nell’arco dei dodici mesi, concentrandosi sui costumi sia come modo di vestire proprio di certi luoghi e di certi tempi che come complesso di usanze caratteristiche di un popolo. “[…] In nessuna parte d’Italia, io credo, vi ha tanta varietà di costumi quanta se ne vede nella nostra provincia. Si noti però che la parola costume indica propriamente quella foggia di vestito, caratteristica e popolare, onde la donna si adorna e si abbella nei dì di festa. Ogni paese ha il suo, e secondo i luoghi e le tradizioni varia con la forma la scelta e la gaiezza dei colori, la gala dell’abbigliamento e dei monili. Ve ne ha dei semplici e modesti e ve ne ha dei pittoreschi e smaglianti. […]”, scrive, infatti, Raffaele Riviello in “Ricordi e note su costumanze, vita e pregiudizii del popolo potentino”, per cui conoscerli significa comprendere ciò che siamo e a cosa apparteniamo; è così che si apre l’almanacco 2015.
Le 14 fotografie che ritraggono concittadini ripresi in diversi momenti, luoghi e tempi della loro vita, sono accompagnate da 10 rubriche, curate da esperti locali, che conducono alla scoperta dei tratti distintivi della nostra terra, riportando alla mente eventi significativi della storia sociale: nella rubrica “Sapìte ca …”, a cura del dott. Andrea Pinto, sono stati presentati ricordi legati all’abbigliamento maschile e femminile della nostra gente, alla Grande Guerra, alla devozione alla Madonna del Carmine, all’ondata migratoria di fine Ottocento; nella rubrica “T’arecuòrde” affiorano ricordi legati alla cultura tradizionale, evocata attraverso brani poetici di autori e autrici aviglianesi, mentre nella rubrica “Cume ne vererne gli frustiére” Giuseppe Antonini (il geografo che ha legato il suo nome allo studio della storia.
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