Cagliari e Matera connesse idealmente grazie al progetto di arte pubblica “Cantieri”, a cura di Sara Errico e Antonella Viggiani, in collaborazione con il collettivo sardo Cherimus.
“Cantieri” è un progetto che punta a realizzare un ponte ideale tra Basilicata e Sardegna, tra Matera, Capitale della cultura europea 2019, e la candidata sconfitta Cagliari, con l’intento di non disperdere le buone idee e le energie dal basso che si sono attivate durante la corsa all’ambito titolo, e di trasformare l’opportunità di una sola città in un’occasione di crescita condivisa, in linea con l’idea di Italia2019, ovvero trasformare ancora di più il progetto di pochi nel progetto di tutto il paese.
Il progetto “Cantieri” nasce dal programma “Mobilità per giovani artisti della Basilicata” e si inserisce nell’ambito di “Residenze artistiche in Basilicata” il progetto realizzato dalla Regione Basilicata e finanziato dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’attuazione del progetto è supportata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (DG PABAAC) nell’ambito di un Protocollo di Intesa che ha permesso alla Regione Basilicata di avvalersi della consulenza tecnica di GAI – Associazione Circuito Giovani Artisti Italiani. Il progetto è inoltre attuato con la collaborazione del Comitato Matera 2019 che, avendo rafforzato diversi partenariati internazionali, potrà garantirne una diffusione europea.
L’obiettivo delle ideatrici del progetto: Sara Errico curatrice con una particolare predisposizione per l’arte pubblica e Antonella Viggiani educatrice che si occupa prevalentemente di progetti di inclusione sociale, in collaborazione con Cherimus, realtà cagliaritana, attiva sul territorio dal 2007 e che si propone di “innescare un rapporto nuovo fra arte, cultura e piccole realtà locali”, è di veicolare un’idea di turismo responsabile e consapevole che scaturisce prima di tutto da una lettura autentica del luogo e della sua gente.
Cantieri é un progetto multidisciplinare che combina arti performative, turismo, laboratori didattici e relazione col territorio, con l’intento di modificare l’idea e la percezione di quei luoghi generalmente fuori dalle rotte turistiche, con la finalità di dare a questi siti non solo nuova vitalità, ma anche uno status artistico – culturale.
Il lavoro che durerà per tutto il mese di maggio, consiste nel mappare le realtà artistiche, sociali e turistiche attive sul territorio della provincia di Cagliari: le miniere abbandonate nel Sulcis; il Museo del carbone di Carbonia, la città costruita attorno alla miniera di Serbariu durante il fascismo; il Villaggio minerario di Rosas presso Narcao, anch’esso oggi museo in cui é possibile tanto vedere il villaggio minerario quanto le gallerie Il progetto continuerà analizzando le associazioni della zona del Sulcis che si occupano di trekking ed escursioni lungo il cammino di Santa Barbara, protettrice dei minatori.
Il percorso da noi ipotizzato – descrivono le ideatrici – si rifà ai consueti percorsi turistici presenti nelle città e nelle regioni a forte vocazione turistica: gli edifici scelti e i luoghi di interesse verranno reinventati attraverso quattro idee progettuali, che vogliono dare nuova vita ai luoghi abbandonati e che puntano al reinserimento lavorativo di chi sembra ormai fuori dal mondo del lavoro, in quelle stesse aree dove si trovano imprese chiuse o in fase di smantellamento. Le quattro proposte diventeranno un pacchetto turistico alternativo, una cosiddetta Smartbox, che darà visibilità a luoghi e a storie personali. Il tutto verrà prodotto in workshop che coinvolgeranno la cittadinanza interessata della provincia di Cagliari e di Carbonia-Iglesias con la quale si realizzerà tutto il corredo turistico e la Smartbox per garantire una partecipazione collettiva in linea con la filosofia del progetto.
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