Siamo oramai giunti al 17° rigore e il punteggio, dopo lo zero a zero dei tempi supplementari, è ancora in parità, ma siamo alle ultime battute. Da centrocampo parte il giovane Giuseppe Lamorte, che al 6’ del primo tempo supplementare aveva rilevato l’infortunato Luigi Pietragalla. Un segno del destino? Forse si, perché aveva preso il posto del “C”apitano. Arriva sul dischetto, si aggiusta la palla, breve rincorsa, palla a destra e portiere a sinistra. “Purtroppo ero rimasto solo io -ci ha detto- avevo paura, ma ho fatto un sospiro e sono andato”, non sono momenti facili questi, perché l’errore può costare caro. Nella mente passano tante cose: “Ho pensato a una frase di Roberto Baggio. I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli. Quindi sono andato senza timori, ho pensato come metterla dentro, ho deciso di fare un piccola finta e aspettare il movimento del portiere per poi spiazzarlo. Per fortuna cosi è stato”. La Vultur è in vantaggio, ma c’è ancora un rigore da battere. Sul dischetto ci va Domenico Montemurro,anche lui 95 come Lamorte. Di fronte c’è Gigi Della Luna. Il centrocampista pomaricano parte e indirizza il tiro verso la sinistra del numero uno vulturino, lesto però a respingere la sfera ed a regalare alla Vultur la Coppa Italia. “E’ stato un attimo, ho indovinato il lato e sono riuscito a respingere di piede il suo tiro –così ci racconta il momento decisivo della sfida il numero uno rionerese- poi è scattata la corsa verso i miei compagni e verso il nostro pubblico. Un pubblico meraviglioso che ci da sempre le giuste motivazioni”.
Per l’ex pipelet del Potenza (Rossoblu), dopo la vittoria del campionato lo scorso anno, è arrivato un altro successo importante: “Sono sempre belle emozioni –continua- ma questa l’ho vissuta da protagonista, perché ho giocato anche quasi tutte le gare di Coppa, insomma una bella soddisfazione, anche perché questo è un grande gruppo dove nessuno si sente indispensabile e che si mette sempre a disposizione della squadra”. In chiusura la dedica: “Oltre ai cittadini e ai tifosi di Rionero, alla squadra e alla società, ma anche ai miei familiari, che mi seguono sempre”.
Una vittoria che ha il sapore della storia, per una storica società, che nasce nel lontano 1° marzo 1921 e che vanta anche il maggior numero di partecipazioni al trofeo della “Coccarda”. Difatti, nelle 24 edizioni fin qui disputate, la “gloriosa” società vulturina è quella che vanta il maggior numero di partecipazioni (22) ed un risultato così prestigioso non lo aveva mai raggiunto. “Non abbiamo giocato come sappiamo, anche se bisogna darne atto al Pomarico –ci ha invece detto mister D’Urso- ma abbiamo però portato a casa un successo importantissimo per noi e per tutta la comunità rionerese”. Ed è proprio a loro che il mister vuole dedicare questa vittoria: “Credo che sia giusto dedicarla a loro, che ci sono sempre vicini e non ci fanno mai mancare il loro calore, ma anche ai miei giocatori e alla società ed ai tifosi”. La Vultur sta andando alla grande anche in campionato, ed è forse la vera sorpresa: “Non voglio essere presuntuoso –continua- ma io non mi meraviglio più di tanto perché conosco i miei giocatori e stiamo lavorando bene. I risultati ci danno ragione, il Picerno che ha una marcia in più e credo che difficilmente fallirà l’obiettivo, noi dobbiamo essere bravi a farci trovare con il biglietto pronto”.
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