Nella ricorrenza della Giornata Internazionale della Donna, il Museo della Scultura Contemporanea di Matera (MUSMA) offrirà l’ingresso ridotto alle donne visitatrici.
Sarà possibile visitare dalle ore 10.00 alle ore 14.00 di domenica 8 marzo, con un biglietto di euro 3.50, la mostra temporanea “Pasolini a Matera. Il Vangelo secondo Matteo Cinquant’anni dopo” e assistere alla proiezione del documentario “Voci e forme. Donne artiste degli anni Settanta”.
Il documentario verrà proiettato a ciclo continuo nella Biblioteca “Vanni Scheiwiller “ del Museo e racconterà l’universo artistico, dagli anni settanta ad oggi, di alcune delle più importanti artiste italiane contemporanee, tra queste ricordiamo Mirella Bentivoglio, Cloty Ricciardi, Dadamaino, presenti nella collezione del MUSMA. La narrazione procede attraverso interviste e testimonianze che si articolano per far conoscere la risposta dell’arte a uno dei momenti storici più difficili per l’Italia, segnato dal terrorismo e da battaglie sociali determinanti per il futuro della nostra Penisola.
Numerose sono le donne che hanno dedicato la propria vita all’arte, facendo spesso fatica ad emergere a causa della egemonica presenza maschile e della scarsa considerazione riservata alle artiste. Ed è proprio in questo contesto che viene narrato il percorso che ha condotto la donna artista dall’iniziale fase di indifferenza da parte del mondo artistico, ad una progressiva affermazione della parità e della necessità di una coesistenza pacifica tra i due universi, maschile e femminile, tanto diversi ma allo stesso tempo complementari.
Importante è la componente femminile presente nella collezione del MUSMA. Negli ipogei e nelle sale di Palazzo Pomarici, infatti, lo sguardo del visitatore incontra le sculture di artiste che hanno interpretato, ognuna con il proprio inconfondibile segno distintivo, dissidi interiori e contraddizioni del mondo moderno, scene del quotidiano e progetti futuri.
Sono diversi gli orientamenti artistici a cui fanno riferimento queste donne che, con passione e spiccata sensibilità, affrontano e rivisitano nelle loro opere le correnti artistiche del Novecento: dall’informale al minimalismo, dall’arte concreta all’astrattismo, alcune anche allontanandosi dai maggiori movimenti dello scorso secolo ed elaborando nuovi intimi e personali modi di affrontare l’arte plastica. Basilare nelle loro opere è il contatto con la materia e con gli strumenti del lavoro. Un rapporto ancestrale con la manualità da cui ciascuna artista è partita per dare forma alla materia, rendendola distintiva e inconfondibile, risoluta e determinata proprio come ogni Donna.
Flavia Adamo