Ci sono immagini che si sovrappongono, mai uguali, atteggiamenti, espressioni, aneddoti, esperienze comuni che si sono fissate nella mente e che ritornano di continuo, anche a distanza di anni. Lo sguardo che diviene vago, pensoso, assente. Il bisogno di ascoltare in silenzio brani suonati con il flauto di canne. Il piacere di bere un bicchiere di grappa di prugne mandato dai familiari dalla Romania. Il tutto è unito sempre da un sorriso disarmante che ti accompagna anche nei momenti di un suo imprevisto rifiuto”.
Antonio De Siena parla così del suo maestro in un passaggio di “Dinu Adamesteanu. L’uomo e l’archeologo” il catalogo pubblicato nel centenario dalla nascita. Lo ricorda con affetto filiale come fa da anni ogni qual volta si discute di archeologia, richiamo doveroso verso colui che ha nutrito di empirismo la scienza che ricerca il passato. Antonio De Siena lo ha ricordato ancora in occasione dei festeggiamenti che lo scorso 11 febbraio la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata, la FIDAPA sezione potentina, il Circolo Culturale “Spaventa Filippi”, il Rotary Club Potenza Torre Guevara, il Comune di Potenza hanno organizzato per lui presso il Teatro “Stabile”. Una cerimonia pubblica con la quale colleghi, amici, amministratori hanno omaggiato il dott. De Siena, dal 2009 al 2014 Soprintendente per i Beni Archeologici della Basilicata che da quest’anno entra in una nuova fase della sua vita. Una fase che se da un lato lo alleggerisce dagli incarichi lavorativi dall’altra non lo distoglierà certo dalla passione che lo accompagna da sempre. La stessa che lo ha portato prima a laurearsi con il massimo dei voti in Lettere Classiche presso l’Università degli Studi di Lecce con la tesi “La Val d’Agri nel periodo arcaico”, suo relatore il prof. Adamesteanu, poi a specializzarsi in Archeologia presso l’Università di Pisa. Nel 1980 inizia la sua carriera nel Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Viene assegnato alla Soprintendenza Archeologica della Basilicata come responsabile del Museo Archeologico Nazionale di Metaponto, dell’area urbana della colonia greca metapontina e di una parte del territorio della provincia di Matera. Progetta e dirige i lavori di scavo, di restauro, di valorizzazione in un territorio che non delude le attese di chi vuole riscoprire il suo antico volto e che in più occasioni si mostra o durante le continue campagne di scavo o durante la realizzazione di opere pubbliche.Fra tutte, l’oleodotto Viggiano-Taranto e del metanodotto Montesano sulla Marcellana-Brindisi, tra il 1999-2005, dei quali De Siena sovraintende i lavori di scavo archeologico preventivo nel tratto ricadente la provincia di Matera. Emergono siti databili tra il Neolitico e l’Alto Medioevo, tracce dell’antica bonifica agraria del territorio metapontino, numerose strutture rurali e relative necropoli. Ed ancora canali, strade, fattorie d’età greca e romana
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