Chi non associa il lavoro a maglia all’immagine della nonna magari seduta davanti al caminetto o alla stufa tutta intenta a sferruzzare senza sosta? La nonna era una donna che trasformava una massa informe di lana in un filo da lavorare successivamente con i ferri. Questa era un’attività antichissima, la cui origine si perde nella notte dei tempi, ed era eseguita sempre allo stesso modo e tramandata da madre in figlia. Col passare dei tempi però e il mutare delle abitudini è andata perduta per qualche tempo. Ma chi credeva che i lavori manuali, come quello ai ferri o all’uncinetto, si fossero estinti, deve fare i conti con la nuova tendenza che spopola anche tra le più giovani.
Ne è un esempio Rosaria Tripaldi di Picerno, premiata dalla sua comunità alla Festa Democratica 2014 con il premio “Picerno che vorrei” per la sua attività artigianale. Rosaria una donna che, nel reinventare la propria vita lavorativa ridando dignità e valore ad un antico lavoro di artigianato, ha saputo trasformare il suo negozio in un luogo di aggregazione dove si ritrovano signore, ma anche giovani ragazze per parlare fra loro, condividere esperienze e scambiarsi consigli sul modo di eseguire i lavori a maglia o anche all’uncinetto. Una soluzione per rilassarsi e svagarsi, così come un tempo succedeva nei piccoli paesi, ci si riuniva sulla soglia di casa: seggiolina, borsa del lavoro con i ferri del mestiere a chiacchierare da comare in sottofondo.
Inoltre pare che mentre si sferruzza in compagnia, si chiacchiera del più e del meno fino ad arrivare a confidarsi i propri problemi e le ansie, quasi in una sorta di terapia di gruppo. «È un’attività che rilassa molto dicono, pensavo fosse roba da vecchie, ma mi sono ricreduta perché posso dare libero sfogo alla fantasia e ho accessori originali senza spendere molto».
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