Un mattatore. Un istrione. Lo si può definire così il Paolo Verri di Piazza San Giovanni in quell’ormai storico 17 ottobre. E’ stato lui a tenere banco dal palco del Comunque vada party. Un vero condottiero di questa candidatura sfociata nella vittoria con l’assegnazione a Matera del titolo di Capitale Europea della Cultura per il 2019.
«L’urlo della piazza ha sancito il coronamento di un percorso – spiega il direttore Paolo Verri – fatto di enorme partecipazione. Un crescendo di emozioni che ha visto la piazza protagonista, gremita di giovani e anziani, di gente comune. Quando Steve Green ha iniziato a ascrivere sull’Ipad il nome di Matera, prima di passare il tablet al ministro Franceschini, l’emozione è arrivata alle stelle. Alla fine è stata la vittoria di tutti, di tutti noi, di tutti quelli che hanno creduto in questo percorso».
Adesso però bisogna intraprendere una nuova strada che continua sul percorso che ha visto Matera diventare fulcro dell’Europa: «Il dossier parla chiaro e delinea alla perfezione il lavoro da fare. Ci sono tre biennalità da rispettare. La prima – continua Paolo Verri, impegnato anche per l’Expo di Milano – riguarda il biennio 2015/2016, un biennio di formazione. Ovvero la formazione di produttori di contenuti culturali e la formazione della pubblica amministrazione. Poi sarà la volta del biennio 2017/2018, quello dedicato alla produzione in giro per l’Europa di questi contenuti culturali. Infine il biennio 2019/2020 che sarà quello che porterà i contenuti, creati precedentemente in tutta Europa, a Matera. Il nostro programma, per quanto possa essere visionario, è pratico e allo stesso tempo ambizioso. Il dossier è stato uno dei punti di forza della nostra candidatura e ora non resta che metterlo in atto».
Matera deve però fare i conti anche con l’esterno. E proprio da “fuori regione” che arrivano sia i complimenti che le prime critiche, puntando il dito soprattutto sulla questione trasporti. «La nostra vittoria – conclude Verri – ha avuto un impatto mediatico straordinario. Sono piovuti i complimenti. Adesso però sappiamo che dobbiamo ancora lavorare per rendere la regione Basilicata più vicina al resto del Paese. Sappiamo che dobbiamo potenziare i collegamenti con Bari, ma in questi anni abbiamo anche visto crescere in maniera graduale, e con ottimi risultati, i numeri del turismo. Questo vuol dire che chi vuole arrivare a Matera lo ha fatto e lo può fare».
Altre interviste su Matera 2019 nel numero de Il Lucano Magazine in edicola.