Le tele di Giancono sono l’espressione autentica, nella sua forma primordiale, catartica e purificatrice. Su di esse si dissolve la chiarezza esplicativa degli oggetti, sono il teatro della metamorfosi nell’arte dei segni autonomi.
E’ una pittura che rigetta le convenzionali qualità allegoriche e rivendica la sua autonomia. Intensa e tenebrosa spazialità che celebra la sua autoaffermazione. Un’esplosione improvvisa di forme e colori, pennellate elettromagnetiche che rompono gli equilibri e come onde si propagano nei cunicoli delle inquietudini umane.
Una pluralità di prospettiva che si sottrae all’immediatezza descrittiva, consente solo uno sguardo frammentario sulla realtà. I quadri di Cammarano stimolano la coscienza: all’osservatore non è permessa una posizione neutrale, al di fuori del sistema osservato. Colori ad olio su tela che sembrano forgiarti per un unico principio: l’efficace contatto con la suggestione.
Il giovane pittore nato a Potenza, da anni conduce studi e ricerche personali sul colore e sull’uso dei materiali. La sua linea guida, come egli stesso afferma, “è improntata sull’introspezione e sulla costante analisi dei prototipi sociali che l’artista stesso manipola sviscerandone la struttura, quasi a renderla primordiale cellula di riconoscimento. Il tutto non ha lo scopo dell’assimilazione, bensì ha un valore di ascensione positiva e spirituale”.
Celebri le sue mostre del 2012 tenutesi a Napoli: “Heart Attack” (Mostra monocromatica in oversize, curato dal Movimento Indipendente Artisti) e “Gulp Ke Donne” (Apertura sezione Comic off, anche questo a cura del M.I.A.). Fino a giungere a “Libero e Senza Forma” il titolo della sua personale mostra pittorica con la quale, nel 2014, l’artista lucano ha omaggiato la cittadina in cui vive attualmente: Silla di Sassano, allestendone con le proprie opere l’intero parco Paolo Borsellino. Mostra che ha avuto una seconda edizione a Napoli a Port’Alba.
L’opera di Cammarano è una finestra sul mondo esterno, si fa portavoce di quell’“involuzione mercificata della contemporaneità, piegata dagli egoismi, dall’indifferenza, dalle guerre private e collettive che si combattono tutti i giorni”. E’ una libera manipolazione astratta della malinconia quotidiana che si pone come espressione simbolica di uno spirito individuale ed originale.
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