Fair play. Un tema di stretta attualità e molto discusso, in particolar modo nel mondo del calcio, dove spesso trovano spazio momenti che nulla hanno a che fare con quei valori di correttezza che invece dovrebbero caratterizzare in modo esemplare il mondo dello sport. Seguitissimo da ampie fasce della popolazione e spesso cruciale per la formazione di tanti ragazzi e ragazze che saranno gli uomini e le donne di domani. La Basilicata si è resa protagonista di una manifestazione che è uno spot al fair play e al modo di vivere il calcio grazie all’iniziativa “Un calcio diverso è possibileˮ del lucano Michele Benedetto, sportivo che milita nel Barrata Potenza, compagine di prima categoria. Non potevamo esimerci dall’approfondire una questione che ha avuto eco anche oltre i confini lucani.
Chi è Michele Benedetto nello sport e nella vita di tutti i giorni?
Sono un appassionato di calcio, a 37 anni continuo a divertirmi e a correre dietro a un pallone con lo spirito e la voglia di quando ne avevo 5. Nella vita di tutti i giorni, invece, lavoro con altrettanta passione presso un’Azienda di Rovereto attiva nel settore delle Energie Rinnovabili, ricoprendo il ruolo di Origination Manager.
Da calciatore hai lanciato un’iniziativa sul fair play “Un calcio diverso è possibileˮ. In cosa consiste il progetto e quali sono i tempi e le modalità di svolgimento?
Avevo voglia di lanciare un messaggio positivo a favore del rispetto e della lealtà sportiva che ogni anno viene messa in discussione dai casi di violenza soprattutto ai danni della classe arbitrale. Così mi venne in mente di farmi ritrarre in una foto, ad ogni inizio gara, insieme al Capitano della squadra avversaria e all’Arbitro di turno, stringendo in mano un cartello riportante la seguente frase: “RICORDA, l’Arbitro e l’avversario sono tuoi amici, senza di loro non potresti divertirti, RISPETTALI”.
Qual è l’origine alla base di tale iniziativa?
Ogni anno assistiamo a casi di aggressioni ai danni di arbitri che non hanno fischiato un rigore, a tifosi che se le danno di santa ragione fuori dagli stadi. Poi, il lunedì mattina, titoloni sui vari giornali, tutti pronti a criticare, a condannare, ad esprimere solidarietà nei confronti di chi ha subito il sopruso. In tutti questi anni mai nessuno si è degnato di tirar fuori qualche idea che potesse incominciare a scuotere le coscienze e a contrastare il problema. E fu così che decisi di metterci la faccia!
Quale è il rapporto tra calcio e fair play in una città come Potenza?
Assolutamente strepitoso! Oltre la mia squadra del Barrata, anche i cugini del Cittadella, hanno accettato, senza riserve, il mio invito a portare avanti l’iniziativa fino alla fine della stagione. Sarà stato anche un caso, ma quest’anno, dopo tanti derby stracittadini disputati in passato, senza dubbio quello giocato lo scorso 29 Novembre, nello storico campo del Federale, è stato, in assoluto, il derby più corretto che io ricordi. Anche la squadra del Castel Pantano Potenza che disputa il campionato di 2^ Categoria, mi sta seguendo. Le soddisfazioni e le emozioni più belle me le hanno regalate i Settori Giovanili del Parco Tre Fontane, Potenza 1919 e Potenza Soccer, tutte e tre le Società potentine, grazie alla sensibilità dei loro tecnici e dirigenti, stanno portando avanti l’iniziativa con grande passione e singolare entusiasmo. Per concludere, vi do una piccola anticipazione, sto producendo anche un video tutto lucano sempre in chiave fair-play che molto probabilmente lancerò nel mese di Febbraio, di più non posso dirvi, sarà una sorpresa!
L’intervista integrale ne Il Lucano Magazine tra pochi giorni in edicola!