Il 4 ottobre anche la Basilicata ospiterà la campagna informativa Non Voltargli La Schiena, un’iniziativa europea che mira ad accrescere la consapevolezza sul mal di schiena infiammatorio e a ridurre i tempi necessari alla diagnosi. Con il sostengo dell’Associazione Nazionale Malati Reumatici (ANMAR), la collaborazione dei maggiori esperti a livello europeo e il supporto di AbbVie, l’iniziativa arriva a Potenza per stimolare tutte le persone che hanno avuto un mal di schiena per più di tre mesi a non sottovalutare i sintomi.
I cittadini di Potenza possono recarsi presso il gazebo informativo in Piazza Mario Pagano dalle ore 9 alle ore 19 dove, oltre a del materiale informativo, avranno a disposizione un medico del Dipartimento di Reumatologia – Azienda Ospedaliera S. Carlo di Potenza che risponderà alle loro domande sul mal di schiena cronico e, se necessario, li invierà alla struttura di riferimento per eventuali esami di approfondimento. All’interno del gazebo sarà inoltre possibile effettuare un test online di controllo dei sintomi utilizzando un iPad. I Volontari dell’Associazione Lucana Malati Reumatici – Onlus (A.Lu.Ma.R.) di Potenza saranno presenti per fornire ulteriori informazioni.
Nella maggior parte dei casi, il mal di schiena cronico è di tipo meccanico, vale a dire è più spesso causato da uno strappo o da una lesione muscolare. In circa il 3% degli adulti, invece, il mal di schiena cronico è causato da un’infiammazione che deve essere gestita in modo specifico. Ci sono diverse condizioni che possono causare un mal di schiena infiammatorio e, in alcuni casi, possono volerci fino a 10 anni per avere una diagnosi corretta. Questo ritardo nella diagnosi è preoccupante perché, nel tempo, le condizioni che provocano un mal di schiena infiammatorio possono limitare i movimenti e, nei casi più gravi, causare la fusione delle ossa della colonna vertebrale, trasformandosi in qualche forma di spondiloartrite, tra cui la spondiloartrite assiale.
“La spondiloartrite assiale è una patologia sottostimata che necessita di maggiori attenzioni perché viene diagnosticata, di solito, dopo tre/quattro anni dall’insorgenza della lombalgia infiammatoria quando sui radiogrammi del bacino compaiono segni indubbi di infiammazione articolare”, sottolinea il Prof. Ignazio Olivieri, Responsabile del Dipartimento di Reumatologia – Azienda Ospedaliera S. Carlo di Potenza.
“È fondamentale capire la patogenesi del mal di schiena, perché quando questo si protrae per lungo tempo, in genere per più di tre mesi, una buona percentuale può essere dovuta a una patologia tipo reumatico, per questo motivo bisogna capire le cause o le concause” – afferma Luigi Berardi, Presidente dell’Associazione Lucana Malati Reumatici – Onlus (A.Lu.Ma.R.) “Se ci sono delle cause certe come una lombalgia, uno strappo muscolare o il classico colpo della strega, il mal di schiena è di natura meccanica ma quando il sintomo persiste senza una causa certa è necessario intervenire per capire se la patologia è di natura reumatica. Non bisogna lasciare niente di intentato, il mal di schiena infatti incide negativamente sulla vita sociale, affettiva e lavorativa delle persone creando nel tempo gravi difficoltà e disagi.”
Per info: http://www.nonvoltarglilaschiena.it/