Dialoghi e tradizioni: una macchina del tempo nell’Avigliano dei nostri avi. Da sei anni, l’Associazione di Promozione Sociale Terra racconta un aspetto di quella che è stata la vita passata tra i vicoli del centro storico della cittadina: la nascita, la morte, gli antichi mestieri, scene di vita familiare, le musiche, i giochi, l’emigrazione, la lotta per l’indipendenza…
«APS TERRA nasce con l’intento di far rivivere i racconti degli anziani, che, a causa della modernità, sono stati quasi dimenticati; si è persa l’antica abitudine secondo la quale i nonni narrano ai nipoti la loro infanzia e giovinezza e, così, si rischia di far cadere nel dimenticatoio il nostro passato.» spiega Renato Zaccagnino, Presidente dell’Associazione.
Non si può, allora, raccontare la vita del tempo senza prescindere da ciò che quest’anno è stato inscenato: gli “ANNUMÀTe”, ossia quei nomignoli o appellativi che si aggiungono a nome e cognome anagrafici per designare una persona o una famiglia. Con il passare del tempo, nel passato, infatti, fu necessario provvedere a una distinzione tra nuclei familiari molto numerosi, permettendo anche di risolvere equivoci o situazioni incresciose.
Gli ANNUMÀTe, solitamente, si tramandano di padre in figlio, come per il cognome. Ci sono alcuni casi in cui, però, la trasmissione avviene per via femminile: quando vi è la scomparsa prematura del capofamiglia oppure quando la donna è più energica e dominante, pur conservando il cognome del padre, i figli assumono il soprannome della madre, usanza ancora oggi comune tra le nuove generazioni. Capitava anche, e capita tutt’oggi, che un piccolo particolare, un semplice evento o una data caratteristica di una persona dava e dà vita a un nuovo soprannome, il quale interrompe la tradizione e ne crea uno nuovo, ereditato dai discendenti.
Potrete saperne di più nel prossimo numero de “Il Lucano Magazine!”
A seguire il reportage dell’iniziativa realizzato da Mariassunta Telesca e Claudio Miglionico