Qualcosa di grandioso e di insperato malgrado i tanti scettici di inizio stagione, quando pesavano le difficoltà economiche, la mancanza di uno sponsor, e si faticava persino ad iscrivere la squadra; quando si rese necessario il contributo di tutta la comunità, per mantenere il nome della società A.S. Melfi Calcio S.r.l.
Dopo vent’anni alla guida della sua creatura, Peppino Maglione e Company sono riusciti a bissare la promozione fra i professionisti ottenuta in quell’indimenticabile 4 maggio 2003. Dopo 9 anni di Interregionale e, a distanza di ben 11 anni consecutivi in Lega Pro, si sono ripetuti con un’altra, molto più prestigiosa, promozione, che ha portato il Melfi sul punto più alto della sua Storia: in C unica, in un torneo che, dal prossimo settembre, sostituirà le attuali Lega Pro di Prima e Seconda Divisione. Ad un gradino dalla B. Fra i club più blasonati d’Italia.
Un traguardo, quello della permanenza, che già assegnava al Melfi il titolo di squadra più longeva della categoria in quanto a presenze consecutive, e che è divenuto matematico contro l’Ischia, in uno strepitoso giorno di festa, conclusosi poi con la Grande Festa.
Una bella firma, grande, a colori, è stata incisa su una pagina di Storia e di festa per il calcio melfitano e lucano. Una festa tanto desiderata e rincorsa durante tutto l’arco dei 9 mesi. Quella del Melfi è la Storia di una società sana, di un grandissimo presidente, di una comunità intera, e di quel Drago che non vuol smettere di far sognare i propri tifosi.
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