Presentazione del programma del Movimento Cinque Stelle che alle prossime comunali venosine candiderà Arturo Raffaele Covella. Un meeting con i cittadini in cui si è parlato di agricoltura, cultura e turismo. Il motto è “partecipazione, innovazione e collaborazione”, i tre punti cardine della loro campagna elettorale e della futura azione politica.
Il Lucano Magazine ha colloquiato con Covella partendo dalla questione ambientale per arrivare al tema caldo della viabilità interna, puntando gli occhi sulle precarietà infrastrutturali, il discorso si è poi esteso su tutti gli altri punti programmatici. “Venosa deve decidere nel futuro che tipo di sviluppo vuole avere se continuare con la politica che c’è stata fino ad oggi o se vuole una svolta”.
Una svolta “che si articolerà in tre step, breve, medio e lungo periodo – spiega il candidato sindaco – e si articolerà su due versanti: cultura e turismo da un lato, ambiente e sviluppo sostenibile dall’altro lato”. I due progetti nevralgici si chiamano “Venosa, città verde” e “Venosa, città della cultura” con azioni finalizzate a produrre interventi che abbiano un impatto forte sull’ambiente e sul territorio. Veniamo alla presentazione della lista.
I nomi dei cittadini candidati sono: Liliana Bitetta (odontoiatra), Antonio Boccomino (pensionato), Gioacchino Loporcano (tecnologo alimentare), Teodoro Masulli (commerciante-artigiano), Savino Calabrese (ex manager Eni, pensionato), Antonio Craca (responsabile commerciale), Maddalena Minutiello (segretaria di amministrazione), Antonio Palumbo (commerciante), Vincenzo Gammone (imprenditore edile), Marianna Iovanni (dipendente Mibact), Fabiana Papa (ingegnere ambientale), Michela Pizzolorusso (architetto), Vittorio Laconca (commerciante), Vito Leggieri (commerciante), Saverio Pugliese (impiegato), Nicola Zifarone (commerciante).
Viabilità, opere pubbliche e infrastrutture “Non siamo qui per promuovere opere irrealizzabili – esordisce il “candidato-cittadino” alle amministrative di Palazzo Calvini- sappiamo che la situazione del Comune di Venosa è difficile” ma tiene a precisare la volontà di mettere in campo “azioni forti per garantire alla città collegamenti decenti e strade che non siano solo delle mulattiere”. A fianco alle arterie principali la riqualificazione di “Via Appia e Via Melfi che versano in condizioni disastrose”. E aggiunge: “ciò può avvenire soltanto attraverso un’attività di programmazione che non si limiti a tamponare le emergenze con una manutenzione straordinaria e assolutamente temporanea, ma soprattutto attraverso una attenta attività di controllo e di vigilanza sulle imprese che appaltano, senza dimenticare la riqualificazione delle strade rurali che versano in condizioni disastrose”. “A Venosa – aggiunge- non vi è il problema di una strada, da qualsiasi parte ci sono problemi, da un lato sulla Rionero-Potenza, dall’altro sul versante Palazzo San Gervasio e Maschito dall’altro, e dall’altro lato ancora verso Lavello, e ancora verso Melfi”. “È un disastro totale – aggiunge – ora, Venosa ha tre consiglieri regionali, se si daranno da fare avremo strade decorose, se invece alcuni di loro si dovessero piegare alle logiche del Pd regionale, non avremo una giusta risoluzione del problema, quella che tutti i cittadini attendono da tempo”. Per quanto riguarda l’Oraziana, strada eternamente incompiuta, Covella chiarisce “Non possiamo dimenticare che la questione delle strade provinciali non è di competenza del Comune, ma si sarebbe dovuta risolvere a livello provinciale” e aggiunge “l’Oraziana è stata progettata, ideata e realizzata, non si sa ancora quando, secondo un progetto vecchio di 30 anni, mi chiedo se non fosse più conveniente investire soldi sulle strade già esistenti, sulle opere di ordinaria manutenzione che ai cittadini sono dovute”.
Urbanistica e lavori pubblici: A Venosa, oltre al problema infrastrutturale ci sono altre questioni irrisolte relative, sia alle condizioni precarie in cui versa la viabilità interna e sia le opere pubbliche. Gli occhi sono puntati sulla mancanza di una segnaletica orizzontale, di guard rail, e sull’assenza dei canali di scolo sulle strade. “Non basta chiedere fondi – dice Covella – bisogna anche saper razionalizzare e vigilare sul modo in cui i soldi già stanziati vengono investiti e, soprattutto, controllare che i lavori siano effettuati in maniera corretta”. “Bisognerebbe, inoltre, riconsiderare tutto il piano urbanistico che è caratterizzato da grosse problematicità, e creare un piano del traffico diurno, aumentando le zone pedonali con particolare riguardo al transito delle bici. Il semaforo, ad esempio, è uno strumento ormai dichiarato superato a livello europeo. Gli incroci, secondo la normativa europea, dovrebbero essere sostituiti con le rotonde”.
Questione ambientale Dalla questione della raccolta differenziata dei rifiuti fino alla questione Fenice, la posizione del M5S sembra chiara. Programma “Rifiuti zero”, raccolta differenziata e separata, basata sul rifiuto considerato come risorsa e non come scarto, e fondata sulla loro tracciabilità Una corretta gestione dei rifiuti – dice Covella – può creare occupazione e sviluppo economico, soprattutto per i giovani, tanto per citare un esempio si potrebbero realizzare aziende per la trasformazione della plastica riciclata, che in altre realtà italiane stanno producendo ricchezza e lavoro”. Ma è importante anche educare i cittadini, infondere loro fiducia e diffondere ai ragazzi la cultura del “differenziato”, e in questo assume un ruolo fondamentale la scuola. “Sulla Discarica di Notarchirico – aggiunge – si potrebbe presentare, congiuntamente tra Comune e Arpab, un’istanza di controllo e vigileremo (sia se saremo alla maggioranza che all’opposizione) su ciò accade realmente al suo interno. Se ci sarà qualcosa di poco chiaro sarà verificato e controllato.
Inceneritore Fenice “Abbiamo intenzione – dice Covella – di aprire un protocollo sul loro traffico, d’intesa con Arpab e Comune per monitorare periodicamente la situazione dell’inquinamento dell’aria e dell’acqua perché stata concessa l’Aia senza ascoltare la commissione competente, nonostante sia stato riconosciuto che Fenice in questi anni ha inquinato il territorio e, per giunta, non ha attuato la bonifica richiesta”. “Io personalmente – aggiunge- ho avuto modo di approfondire la questione, ho studiato le carte e, in particolare, la relazione della commissione speciale d’inchiesta. È uno scandalo che coinvolge istituzioni provinciali, regionali e comunali di Lavello e Melfi. Fenice ha operato in un regime di illegalità totale da parte di Regione, Provincia ed Arpab. Non sono stati fatti i controlli necessari. È stata concessa l’Aia senza ascoltare la commissione competente. Ci sono state anche denuncie da parte dei lavoratori riferite al rispetto delle norme di sicurezza. Vigileremo sui controlli e attendiamo ancora, da parte della Regione, la richiesta di risposta all’interrogazione presentata dal consigliere Gianni Leggieri”.
Istanza di permesso Palazzo San Gervasio Sulla eventuale attività di sondaggio del sottosuolo o di una vera e propria estrazione petrolifera, Covella chiarisce “vi è una delibera della vecchia giunta con la quale si vietano tali permessi. Di contro, la società Alleanna Resources ha presentato un ricorso al Tar e siamo in attesa di una pronuncia. Ma ciò che ci preoccupa è la politica ambientale di Pittella, che è ancora più spregiudicata di quella di De Filippo perché ci siamo resi conto che c’è una dipendenza sempre più stretta della classe dirigente rispetto agli interessi rappresentati dall’Eni e dalla Total”. “Perciò – aggiunge – le preoccupazioni delle associazioni ambientaliste credo siano fondate, e dal rapporto stretto che ho avuto nell’ultimo anno con “Futura” emerge che il problema non è soltanto il petrolio o Fenice che inquina ma la politica che gira intorno a queste questioni. Per quanto riguarda l’istanza di permesso seguiremo tutto l’iter processuale del ricorso che la società Alleanna ha fatto al tar e continueremo a vigilare a livello regionale affinché il nostro territorio non sia trivellato”.
Sul tema dell’immigrazione Altro tema caldo quello dell’immigrazione che “non può essere gestito in emergenza – commenta il candidato sindaco – perché ciò determina lo stanziamento dei fondi Ue, attraverso una gestione assolutamente libera e senza controlli. Occorre un intervento radicale a livello regionale e seguire il modello dei borghi per l’accoglienza proposto a Gaudiano per gestire i servizi primari essenziali, anche in questo caso si potrebbero realizzare delle cooperative che vedano coinvolte i nostri giovani.
Snellimento della macchina amministrativa attraverso le infrastrutture digitali. Più che creare uno sportello Informagiovani – dice il cittadino-candidato sindaco Arturo Covella – i giovani hanno bisogno di un migliore accesso ai sistemi informativi che già esistono. Perciò, la proposta del M5S verte sulla manutenzione del sito internet ufficiale del Comune di Venosa per il miglioramento della circolazione delle informazioni interattive, migliore trasparenza dei bandi di gara e dei finanziamenti affinché il cittadino non sia costretto a recare fisicamente sul posto per ottenere un certificato, in un periodo in cui si parla di snellimento delle pratiche burocratiche e libero accesso ai dati informativi. “In tal senso il Comune, inoltre, può avere un ruolo propositivo molto importante, può fungere da guida e da portale informativo, e il tutto ad un costo irrisorio. Dunque, nel programma vi è il miglioramento della macchina amministrativa, la manutenzione del sito internet per la circolazione delle informazioni interattive e la pubblicazione di bandi di gara e finanziamenti.
Politiche giovanili, sociali e sport. Sviluppo capillare sul territorio del modello cooperativo e associativo puntando sul ruolo fondamentale della scuola. Così “il modello associazionistico può essere importante anche per aiutare le famiglie disagiate, gli anziani e i malati”. E ancora la realizzazione di spazi dedicati ai giovani per sentirsi realizzati, soprattutto quelli che vivono in condizioni di difficoltà. Per quanto riguarda lo sport, la proposta del M5S verte anche in questo caso sul recupero dell’esistente e riconversione di un centro polivalente, annesso ad un piccolo chiosco, che possa includere anche altri sport considerati “minori”, senza però trasformare, come molti hanno insinuato, la trasformazione del campo da tennis in un campo da calcio. “Certo, non posso garantire – aggiunge Covella – che ci sia la copertura finanziaria per realizzare tutto ciò, a meno che non arrivi un finanziamento ad hoc direttamente dalle federazioni sportive. Inoltre, sempre con il coinvolgimento delle associazioni si potrebbero riqualificare le piazzette rimaste negli anni totalmente inutilizzate e proporre lo sport nei quartieri e nelle strade. È inutile proporre la realizzazione di nuovi impianti, tenendo conto le condizioni di difficoltà in cui versa il nostro Comune.
Agricoltura, commercio, artigianato Tre le parole d’ordine informazione, innovazione e collaborazione – spiega il candidato sindaco dei Cinque Stelle, Arturo Raffaele Covella, informare vuol dire sia veicolare nel miglior modo possibile l’attività che s’intende intraprendere e, soprattutto, veicolare quei fondi europei che tornano indietro perché nessuno sa dell’esistenza”. Ad una informazione trasparente si aggiunge l’innovazione “strettamente legata alla cultura (ad esempio la promozione del biologico), l’informazione sulle tecniche e metodologie per invogliare i giovani ad intraprendere il lavoro dell’agricoltore. E ancora “bisogna puntare sulla qualità del prodotto, ma per fare ciò “è necessario intraprendere, oltre ad adeguate politiche di marketing, una collaborazione unitaria e sinergica tra lavoratori, aziende e consorzi. Lo stesso discorso vale per l’artigianato e il commercio che, oltre ad adeguate politiche volte all’ingrandimento dei mercati anche alle realtà limitrofe perché solo insieme si possono abbattere i costi, cercando di diversificare l’offerta. Questo discorso vale non solo per l’agricoltura ma anche per il commercio e l’artigianato su cui i pentastellati propongono “investimenti in nuovi settori perché è impensabile continuare a creare attività uguali”. E qui si collega il discorso legato al motto “Venosa, città della cultura”. “Per esempio – conclude – la diffusione di un caffè letterario, come esiste in molte altre realtà italiane, potrebbe essere un’occasione di promozione della cultura a 360° con la creazione di laboratori di scrittura creativa, concerti jazz, musica classica, presentazione di libri con il coinvolgimento di tutte le associazioni oppure lo sviluppo di attività di commercio equo-solidale il cui centro più vicino è a Potenza, ma prima di tutto bisogna prima porre rimedio alla mancanza di strutture.