Da alcuni anni i ragazzi dell’I.I.S.S. Orazio Flacco di Venosa, oltre ai ragazzi del liceo classico Giustino Fortunato di Rionero in Vulture, prendono parte (ogni scuola con il proprio progetto) alle selezioni nazionali del Premio Giorgio Gaber per le nuove generazioni, rientrante nel progetto Teatro Stabile di Grosseto.
Dopo aver partecipato nel 2013, con il progetto teatrale “Fuori concorso” (storia di una gioventù incompresa, sempre più ghettizzata, marginalizzata e zittita) e con il corto cinematografico L’esprit d L’escalier” (racconto di un giovane rampante e della sua impennata al potere, vuota e priva di contenuti) gli studenti del “Quinto Orazio Flacco” si preparano ad una nuova avventura all’interno della rassegna che li ha fatti conoscere e ammirare per il peso del messaggio sociale che ogniqualvolta si presentano al concorso riescono a trasmettere.
“Quest’anno portiamo ad Arcidosso uno spettacolo interattivo – dice il prof. Ernesto Miranda, docente di Filosofia e Storia presso l’I.I.S.S. di Venosa – composto di brani di Giorgio Gaber, un misto tra canzoni e monologhi tratti da vari show. Useremo questa forma di messa in scena simulando una breve lezione su Giorgio Gaber”. Hanno lavorato al cortometraggio, Giovanni Lipardi, Annalisa Caprioli, Giuseppe Volpe, Arianna Tommaiuolo, Daniela Murante, Maria Tancredi Angelo Pugliese, Francesco Duino, Carmen Manieri, Matteo Briscese, Anna Rita Cilla, Maria Antonietta Bruscella, Donato Pellegrino, Maria Chiara Caivano, Pier Luigi Alamprese, Claudia De Bonis, Michele Nisi, Roberta Lioy, Bianca Valens Cardilli, Nicola Tamburriello, Pierpaola Reato, quest’ultima si è occupata delle riprese e del montaggio.
Quello che è stato presentato al Certamen Horatianum, dunque, è soltanto una piccola parte, composta da un monologo, cinque canzoni e due brani di musica classica. La vera novità è la presentazione di un cortometraggio, tratto da un racconto di un ragazzo dell’istituto scolastico Giovanni Lipardi, giovane talento in erba, poliedrico e polimorfo, che, tra l’altro, suona il pianoforte con una naturale nonchalance e un tocco straordinariamente “leggero”, come se cimentarsi una composizione sinfonica significasse bere un bicchier d’acqua. Il cortometraggio in questione, la cui sceneggiatura è ancora un “work in progress”, si chiamerà Il segreto e sarà tratto da un racconto dello stesso Lipardi. Il tema del “doppio” sarà il filo di lana su cui si muoverà tutta l’azione scenica.
“Il tutto si svolgerà in un clima di costante ambiguità – commenta il prof. Miranda – e in questa farraginosità il protagonista immagina, sogna, delira di uccidere una donna”. Non un semplice thriller ma un dramma che indica ma non dice, mostra ma non si manifesta, si dà e poi si nasconde. “Un racconto, dagli echi dostoevskiani, – continua il prof. Miranda – poiché a questo omicidio assisterà, oltre al protagonista, reo del “fattaccio”, anche il suo doppio, il suo alter ego. La sceneggiatura – conclude – è ancora in fase di realizzazione e rappresenterà il dramma di un conflitto aporetico, ricco di colpi di scena, da cui non vi è via d’uscita, e alla fine gli intrighi si dipaneranno, eccome, con un esito fatale e, al contempo, liberatorio”. Un racconto dal forte impatto intimo e introspettivo, che presenterà anche dei riflessi sociali.