Sconfitta indolore per il Melfi, quella maturata sul campo del Sorrento, in un match deciso dagli episodi, nel quale i gialloverdi non hanno mai perso la propria dignità. L’unico rammarico è quello di aver preso 3 gol avendone subiti sinora soltanto 14, e l’esser stati sconfitti per la terza volta in trasferta nell’arco di questo campionato storico.
Per i primi 25’ di gioco, il Melfi appare più ordinato e manovriero rispetto al Sorrento, forti del vantaggio di aver già raggiunto l’obbiettivo due domeniche fa, e vanno alla conclusione dopo soli 3’ con Tortori. I padroni di casa iniziano a farsi notare al 26’, con un ottimo filtrante di Catania per Maiorino, il cui tiro è ribattuto da Perina. Alla mezzora altro tiro di Cruz di poco fuori, prima dell’incornata al 38’che si spegne di poco alta di Coppola, su cross di D’Anna per i locali. Un minuto più tardi, ed è ancora Cruz che non riesce ad approfittare di un lancio dalla trequarti di Montenegro, trovando l’ottima risposta di Santos Miranda.
Finisce così la prima frazione di gioco.
Al rientro dagli spogliatoi, pronti via, e il Sorrento è in vantaggio al 3’ con Imparato, che direttamente dalla bandierina sorprende Perina, non impeccabile nella circostanza. Il Melfi accusa il colpo, senza mai disunirsi però. I rossoneri ci provano ancora al 7’, con un colpo di testa di Innocenti che si spegne di poco alto. Passano 10’, e questa volta l’attaccante classe ’74, riesce a spedire in rete un cross del solito Imparato. 2-0 ed avvio di secondo tempo shock per i gialloverdi.
Intanto inizia a diluviare sullo stadio “Italia”, e al 25’ gli uomini di mister Bitetto capitolano dopo una disattenzione del subentrato Cardore (che aveva rilevato Muratore al 16’ del secondo tempo), il quale con un retropassaggio errato manda in porta Maiorino; a nulla serve il tentativo di rimediare di Montenegro: 3-0 e gara chiusa. 5’ più tardi con orgoglio e dignità, Cruz con un perfetto tiro a volo su corner dalla destra di chi attacca, accorcia le distanze, ma non basta. Rete che vale solo per la bandiera.
Il Sorrento vince una partita importantissima per loro in vista degli spareggi promozione, contro un Melfi apparso sazio e sicuramente con motivazioni differenti rispetto ai campani: “Abbiamo giocato una partita che ci vedeva ‘avvantaggiati’, avendo già ottenuto il nostro risultato la giornata passata – dice mister Bitetto – Oggi ha vinto la squadra che aveva molte più motivazioni, anche se il Sorrento è stato agevolato dall’infortunio del nostro portiere sull’episodio del primo gol. Ho visto qualcuno giocare un po’ sottotono rispetto al solito”
Poche motivazioni? “ Penso che dal momento che l’arbitro fischia, inizia la gara, e le motivazioni vengono da sole.”
I colleghi di Sorrento fanno un plauso al campionato meraviglioso condotto dal Melfi e domandano quale sia la ricetta vincente di questa squadra: “La perseveranza e l’umiltà. – risponde il tecnico – Sapevamo sin dall’inizio di dover affrontare una avventura molto difficile, in un campionato che ho sempre ritenuto drammatico per l’unicità delle nove retrocessioni. Una delle nostre motivazioni ricorrenti è stata quella che sapevamo di dover giocare sempre contro squadre che, sulla carta, sembravano più forti della nostra; però, come dicevo prima, l’arbitro fischia e inizia la gara. E noi ci siamo sempre fatti trovare pronti, non mollando mai nei momenti difficili, dove magari la società ed anche i tifosi possono perdere la testa”
Sul suo futuro il mister dice: “Io sto lavorando come se dovessi restare. Lavoro e continuerò a farlo. Con la società non abbiamo ancora parlato di questo. Avremo ancora possibilità di incontrarci perché a Melfi mi trovo bene. Adesso siamo ancora ubriachi di questo straordinario successo”.
Il bomber Cruz a fine gara, appare deluso come tutti per lo score: “Siamo dispiaciuti per questo risultato. Noi non abbiamo mai mollato ed abbiamo provato ad accorciare le distanze, ma non siamo riusciti a rimettere in piedi una partita decisa dagli episodi. Domenica prossima vogliamo festeggiare con i nostri tifosi che verranno tutti allo stadio, e regalargli una grande prestazione.”