Il danno biologico da terapia trasfusionale. È questo il tema del convegno promosso dall’Avis di Matera e dall’Ordine degli Avvocati. I lavori, che hanno affrontato tutti gli aspetti sanitari e giuridici, hanno soprattutto evidenziato la necessità di tutelare, in primis, i diritti e il benessere del paziente. Nell’introduzione ai lavori affidata al dr. Andrea Sacco, direttore sanitario della Asm, è stato ricordato che il sangue. “È innanzitutto un farmaco con benefici ed effetti. Stiamo costruendo – ha aggiunto – una rete di centri trasfusionali. E’ importante che vengano definite le competenze a livello regionale. Il comitato di buon uso del sangue – ha infine annunciato Sacco – verrà rinnovato prevedendo nel Consiglio anche le associazioni di volontariato”.
L’importanza della donazione è stata sottolineata, subito dopo, da Isa Venezia presidente della sezione di Matera dell’Avis che ha aggiunto: “Spero che questa occasione porti ad una catena di nuovi donatori”. Sulla stessa linea anche l’intervento di Simona Guarini, assessore comunale alle Politiche sociali. “Provengo dal mondo del volontariato e so bene quanto questi temi siano importanti – ha detto- sia sotto il profilo medico che legale”.
Per il dr. Tonino Valentino, medico del centro trasfusionale dell’ospedale di Matera, fondamentale la tracciabilità. “Ci vuole il controllo attivo. Il rischio zero non esiste – ha poi proseguito sottolineando che – le conseguenze possono essere anche immunologiche”. Di emovigilanza ha parlato il dr. Michele Scelsi, medico del Centro nazionale Sangue. “Gli incidenti per trasfusione non devono essere enfatizzati – ha detto – perché sono un’eccezione”. Scelsi ha proseguito fornendo alcune cifre: “In Italia in un anno sono stati trasfusi 2 milioni 770 mila unità di globuli rossi. Il rischio nel caso di trasfusioni – ha aggiunto- sono pari allo 0,001%”. Numerose sono le tipologie di rischio cui si va incontro e per questo Scelsi vede nella dotazione di strumenti di controllo l’unico elemento utile ad evitare pericoli. Per farlo sarebbero, però, necessari fondi che ad oggi non sono disponibili.
Il dr. Gianfranco Giannella, medico del centro trasfusionale dell’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera ha tracciato la storia dell’evoluzione delle metodiche di trasfusione per arrivare alla situazione della città dei Sassi dove nell’ambulatorio delle talassemie si registrano 15 accessi all’anno; tra i soggetti seguiti anche molti bambini dai 6 ai 10 anni. Il convegno si è poi spostato in ambito giuridico con l’intervento di Maria Domenica Marchese, magistrato del tribunale di Matera che ha affrontato il danno biologico per le sue implicazioni civilistiche. “Abbiamo a che fare – ha detto con patologie e relazioni sociali. Il danno biologico porta ad un intreccio stretto fra profili giuridici e quelli medici”. L’avvocato Michele Porcari ha poi proseguito, affrontando il tema dal punto di vista penalistico e sul consenso informato che “Deve essere chiaro per il paziente”. “Questa materia – ha concluso il presidente dell’Ordine degli avvocati di Matera, Nicola Rocco – è complicata e insidiosa e in questo senso la Legge Balduzzi acuirà le difficoltà”.