Il Melfi non delude le attese e, nella XXIX giornata del girone B di Lega Pro, Seconda Divisione, sfodera quella che può esser definita, senza dubbio alcuno, la sua miglior prestazione casalinga dell’intero campionato, impreziosita dal fatto di aver giocato contro una corazzata quale il Messina.
Al Valerio si è visto un Melfi super, con una forma atletica entusiasmante, padrone del campo per tutto il tempo, molto ben organizzato, reattivo, manovriero ed estremamente determinato a portar a casa una vittoria dalla valenza fondamentale.
Nei primi 20 minuti le due squadre inscenano uno spettacolo bellissimo e di ottima fattura, e la prima occasione è del Messina al 12’, quando Ferreira calcia pericolosamente dai 20 metri, ma il suo tentativo esce di poco alla sinistra di Perina.
Al 14’ episodio dubbio in area di rigore Messinese, prima della colossale palla gol divorata da Bernardo al 16’, che avrebbe potuto portare i siciliani in vantaggio, ma su tiro di Bucolo, smanacciato da Perina, l’attaccante con la casacca numero 7 fallisce clamorosamente da due passi, a porta vuota.
Passano 3 minuti, quando Dermaku recupera poderosamente una palla in uscita sulla trequarti ospite e la scodella magnificamente per il figlio del vento Marolda, che trafigge Lagomarsini scatenando così il delirio degli oltre mille sostenitori di casa.
1-0 Melfi e rete che potrebbe valere una stagione intera, siglata da un lucano doc, che di gol ne ha fatti tanti ma nessuno, a suo parere, di eguale importanza.
Melfi-Messina è stata, come detto, una partita stupenda, con continui capovolgimenti di fronte, fino al gol di Marolda appunto, che ha tagliato le gambe al Messina, apparso di seguito più nervoso e rinunciatario; mentre il Melfi dal suo canto, ha continuato a farsi vedere in avanti, come al 40’ col tiro di Neglia, che si è spento debolmente fra le braccia del portiere ospite.
Si arriva all’intervallo, dunque, sul punteggio di 1-0.
Le prime battute della seconda frazione, fanno credere ad un Messina arrabbiato e deciso a riequilibrare i conti, ma le occasioni più nitide passano sui piedi dei gialloverdi, come al minuto 9, quando, su un cross largo di Scialpi rimesso dentro da Cardinale, prima Cruz e poi Tortori mancano l’appuntamento con la sfera.
Il Messina si riaffaccia timidamente in avanti al 14’, ma nessuno dei suoi uomini appostati in area riesce ad inzuccare in rete il cross tagliato di Guerreira.
Dopodichè solo Melfi.
Ignoffo decide di mettersi in proprio, facendolo malamente per ben due volte, prima al minuto 17 – regalando sulla pressione di Cruz un pallone a Tortori, che per poco non riesce a calciare a rete- e si ripete 5 minuti più tardi al 23’, lasciando sfilare una palla che finisce clamorosamente sui piedi del solito Cruz, il quale però, alla precisione preferisce la forza, sciupando il match-point che avrebbe chiuso i giochi.
E allora, a tentare di metter in cassaforte il fortino, ci prova al 27’ Scialpi che, su calcio da fermo dai 30 metri, tenta la “maledetta“, che si spegne di poco alta sulla rete.
Poi è ancora un super Marolda a recuperare palla su D’Aiello e servire Cruz, che da posizione favorevole spara di destro, ottenendo soltanto un angolo.
Melfi che meriterebbe il secondo gol, se non altro per non mettere a repentaglio una partita gestita e giocata da grande squadra, e per evitare di veder vanificato quanto di buono espresso nell’arco dei 90’.
Brividi ed emozioni che non mancano fino all’ultimo.
Al terzo minuto dei 5 di recupero segnalati dalla terna arbitrale, sulla pericolosa punizione di Ferreira calciata di un niente al lato, il Melfi rischia addirittura la beffa, ma dopo attimi di tensione per i melfitani, e l’urlo strozzato in gola per i messinesi, il triplice fischio dell’ottimo direttore di gara, Pierro del C. di Nola, sancisce la fine delle ostilità.
Si è finalmente visto al Valerio un bellissimo Melfi, che ha risposto “Io C sono” alla chiamata del Messina sfoderando, proprio in un incontro così delicato, la più bella prestazione in casa di tutta la stagione per abnegazione, determinazione, compattezza, reattività e corsa, in una partita dominata per lunghi tratti, ad un ritmo e con una gestione da grande squadra.
Infatti, dopo il gol di Marolda, il Messina è totalmente scomparso dal campo e questo ha sancito, per la formazione di mister Bitetto e del presidente Maglione, la conquista di 3 punti fondamentali come il pane e come l’acqua, che proiettano il Melfi sulla corsia di accelerazione, superando di 1 punto in graduatoria proprio i rivali di giornata e posizionandosi così a +7 dalla zona bollente, in una posizione in cui, a 5 giornate dal termine, il Sogno sembra essere sempre più reale.