La Basilicata può chiamarsi anche terra di tesori.
Piccoli o grandi opere i cui scrigni giacciono nei paesi, all’interno o all’esterno di imponenti edifici che testimoniano considerevoli passati. Come le chiese nelle quali è transitata la storia dei nostri borghi, raccontata anche dall’arte di cui spesso sono espressioni. Lagonegro è uno di questi.
Incastonato nel verde dell’Appennino lucano, onore e vanto dei suoi abitanti che lo vorrebbero inserito nel club dei borghi più belli d’Italia, Lagonegro, da oggi orgogliosamente presenta al pubblico un’altra bella storia di restauro artistico dopo quella del sarcofago voluta e portata avanti dagli stessi cittadini grazie all’interessamento dell’associazione culturale “A castagna ra critica”. Si tratta di 6 calici d’argento dorato appartenenti alla Chiesa della Santissima Trinità, che adesso rispendono di nuova luce dopo un lavoro di recupero realizzato da Francesca Leolini, restauratrice dal 1998. Nata come tesi di laurea presso l’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, questa operazione è stata possibile grazie alle sinergie di più operatori, dalla diocesi di Tursi- Lagonegro,
L’articolo completo sarà disponibile sul prossimo numero del Lucano Magazine