“Fate che il volto di questa Repubblica sia un volto umano. Ricordatevi che la Democrazia non è soltanto un rapporto tra maggioranza e minoranza, non è soltanto un armonico equilibrio di poteri sotto il presidio di quello sovrano della Nazione, ma è soprattutto un problema di rapporti tra uomo e uomo. Dove questi rapporti sono umani, la democrazia esiste; dove sono inumani, essa non è che la maschera di una nuova tirannide”
A parlare così fu Giuseppe Saragat, presidente dell’Assemblea che, a partire dal 25 giugno 194,6 diede inizio ai lavori per la stesura del testo più importante della neonata Repubblica Italiana. La Costituzione venne approvata il 22 dicembre 1947 con 453 voti favorevoli e 62 contrari ed entrò in vigore il 1° gennaio 1948.
Il 90% dei deputati dell’Assemblea confermò l’impianto normativo di quella che era destinata ad essere la Legge Fondamentale della Stato. Una larghissima maggioranza condivise disposizioni, principi, valori democratici per la prima volta ufficialmente sanciti in un testo, che li rendeva perni dell’ordinamento e che di lì in avanti avrebbe regolato la vita della Nazione.
Si realizzò dunque, una convergenza, storica è il caso di dire, tra differenti partiti politici, che seppero, con il dialogo, il confronto, l’ascolto reciproco, intersecare i rispettivi indirizzi ideologici per il bene supremo, cioè il rispetto della persona umana.
L’articolo completo sarà disponibile sul prossimo numero del Lucano Magazine