La fiaba del burattino di legno, che da sempre incanta grandi e piccini, è stata messa in scena, sabato 29 marzo, nella cornice del Centro Polivalente comunale, dai ragazzi della scuola secondaria di I grado “G. Carducci” di Avigliano Centro, attraverso la recitazione degli alunni di II e III A e le coreografie curate da Emma Tripaldi. Una rappresentazione all’interno del progetto d’Istituto “Diritti, Pace, Legalità”, perché “Le avventure di Pinocchio” comunicano, in ogni tempo, l’esperienza propria di ogni uomo.
“Mi auguro che ognuno sia avvolto e condotto per mano dalla geniale intuizione educativa di Collodi e gusti con me, i miei alunni e i genitori l’avventura dell’educazione, grande o piccolo che sia” , questo l’obiettivo della prof.ssa Donata Rosa, ideatrice e coordinatrice dell’evento, che fa proprie le parole di Tocqueville.
Una storia di ostacoli, errori e inciampi, che formano il labirinto delle avventure del piccolo Pinocchio, è un po’ il percorso di vita di ogni ragazzo: tutti cercano di svignarsela dalle grinfie ossessive di un padre premuroso, ribellandosi e evadendo quanto più si può, ma arriva sempre la fata, metafora della figura materna: alcune delle madri, allora, in una commovente danza con Pinocchio, sulle note di A te di Jovanotti, hanno voluto evidenziare il ruolo affettivo e solidale che intercorre con ogni figlio.
Pinocchio, a questo punto, si ravvede e lo rincorrono le parole del Grillo “i ragazzi disobbedienti non possono aver bene in questo mondo”: ”la coscienza è un tribunale senza appello e va sempre seguita!” ammonisce la narratrice.
“Ma il male c’è anche fuori di noi” ed ecco l’incontro con il gatto e la volpe, che persuadono a cercare la felicità fuori dalla strada di casa, o con l’amico Lucignolo, che prospetta una vita nell’apparenza effimera, quale è il Paese dei Balocchi. Il padre, però, attende, certo che quel figlio, prima o poi, sarebbe ritornato e solo tornando a casa Pinocchio comprende che nulla può essere raffrontato all’ebbrezza di amare e sentirsi amati da un padre.
Lo spettacolo si è concluso con tante candele posate dai ragazzi e dalle loro madri, che, come ha ricordato il Sindaco Vito Summa, simboleggiano le speranze di ognuno di loro, affinché, come Pinocchio, possano riconoscere che l’unica strada da percorrere è quella che porta al padre.