Lucania in Baviera – di Michele Pacciano

CASTEL DEL MONTEIl Mezzogiorno d’Italia conquista la Baviera.

Il meridione tedesco e il nostro sud, Basilicata e Puglia in testa, si incontrano in un flusso turistico ininterrotto.
Grazie ai voli giornalieri assicurati degli scali di Bari e Brindisi, da e per Monaco, si è arrivati ad una costante presenza di vacanzieri e uomini d’affari d’oltralpe nelle due regioni meridionali. Si calcola che il 25% dei turisti che scelgono la Puglia siano tedeschi e ben il 10%, secondo le maggiori organizzazioni di tour operator, provengano proprio da Berlino e dalla regione che fu fa cara a Wagner, al re Ludwig e all’indimenticata principessa Sissy.

Ad attrarre i bavaresi nel tacco d’Italia è la storia che ad ogni angolo parla del grande Federico II di Svevia, dei cavalieri teutonici e dei templari con quella meraviglia del mondo esoterico e profano che nella piana di Andria si allunga su Castel del Monte, Melfi e Lagopesole, anche grazie all’intensa attività di promozione del made in Italy svolta a più riprese dall’Onorevole Gianni Pittella in qualità di Vice Presidente del Parlamento Europeo.
La vera calamita è clima e il cibo che i turisti di ogni età, provenienti dalla Germania e non, hanno imparato ad apprezzare. Nella sola Berlino e Monaco si contano più di 100 ristoranti italiani, per non parlare delle pizzerie dei fast food che si ispirano alla cucina tricolore. L’Italian style divenuto fenomeno di massa, ognuno cerca l’eleganza e la raffinatezza che il nome Italia evoca tutto il mondo, ma la Baviera sente una vicinanza ancora più profonda che passa per il gusto e per i sapori.

È nota la predilezione del cancelliere Angela Merkel per i piatti italiani, assaporati soprattutto in Toscana. Nelle sue frequenti visite a Monaco la Merkel non perde occasione di fare una puntata al famosissimo ristorante da Mario per farsi servire i suoi rinomatissimi spaghetti al pomodoro e basilico, nulla di più semplice e naturale.
Il boom dell’agroalimentare italiano in Germania è testimoniato dai frequentissimi viaggi, più di due volte la settimana, che grossi importatori tedeschi come lo Spina di Monaco compiono in Italia per approvvigionare la loro catena di negozi e supermercati di prodotti sempre freschi e ad origine controllata.

CASTELLO DI LAGOPESOLE 2Ma il vero fenomeno in crescita appare anche nel settore della ristorazione quello dell’e-commerce. Gli ultimi dati parlano di un fatturato del mercato tedesco che supera abbondantemente i 2 miliardi di euro. La corsa al cibo italiano si fa comodamente in casa e passa per il pc. Il cliente medio tedesco ha perso l’iniziale diffidenza e si affida a carte di credito e pay-pal per soddisfare un palato sempre più esigente.
In questo quadro la Puglia si è guadagnata un posto di rilievo subito dietro Lombardia, Emilia Romagna e Toscana. Ditte grandi e piccole guardano ai suoi prodotti con sempre maggior interesse. La chiave di volta e la qualità e la genuinità della proposta agroalimentare oltre alle indiscusse caratteristiche organolettiche.

Ormai il primitivo di Manduria e l’Aglianico del Vulture concorrono ad armi pari con il Chianti, il Passito di Pantelleria e il Nero di Valpolicella. Colossi dell’agroalimentare come Eatitaly fanno a gara per conquistarsi il favore delle filiere dei produttori pugliesi e lucani. Ma a fare la differenza sono le piccole e medie imprese del e-commerce che aggrediscono il mercato tedesco con idee geniali e innovative. La Netplanet group, una fiorente azienda pugliese, già con un marchio di qualità, www.ebuyitaly.com, si è inventato un modo tutto nuovo di fare promozione, non solo il prodotto in se stesso, ma un mondo e un modo di vivere, con tanto di corso di cucina on-line, come dire: cotto mangiato.
Monaco diventa la nuova frontiera di un diverso modo di fare business, con il computer, ma guardandosi negli occhi. Ma la Netplanet group non è certo una realtà isolata. Gli immigrati italiani nel mondo hanno già inaugurato catene e gruppi di acquisto,a vari livelli, cominciano a nascere i primi negozi in franchising. Si punta soprattutto al prodotto fatto a mano a chilometro zero, nel senso che va direttamente dal produttore al consumatore, ora il passa parola si fa in rete ma quello che conta il risultato finale. A farla da padroni su queste tavole che da virtuali si fanno sempre più reali sono le orecchiette i cavatelli, le friselle e l’olio del Meridione.

L’e-commerce scaccia la crisi e la tradizione fa il piatto più ricco. Con i tedeschi che si leccano i si baffi, con i ventimila bavaresi di origine italiana, per la maggior parte meridionali, a fare da apripista.