In questi tempi, la politica costituisce raramente il centro d’interesse tra i giovani. Questo succede perché essi sono presi da obiettivi che considerano più utili per la loro vita (o forse sentono più vicini a loro). Ma, nonostante ciò, tutti sono coinvolti, anche se delle volte inconsapevolmente, dalle decisioni che vengono prese in parlamento. Perciò è sbagliato ritenere la politica argomento di discussione riservato ad una ristretta cerchia di intellettuali, poiché loro sono degli ideatori, o per meglio dire dei proponitori di istanze sociali, che non avrebbero motivo di esistere se non trovassero riscontro nella massa.
Ma c’è da considerare anche che in passato la politica era più sentita tra i giovani. Le sedi dei partiti sparse nelle varie città raggruppavano un maggior numero di persone. Oltretutto era più facile trovare lavoro in quest’ambito.
Attualmente invece, il dilagare della corruzione rischia di far perdere le speranze in chi sente forte dentro di se un ideale. La situazione è diventata talmente paradossale che non sono in pochi a considerare i politici come degli abili artigiani della parola, che solo grazie ad una innata furbizia hanno raggiunto il potere.
Ma credo anche che un altro punto di distacco da questa realtà,sia rappresentato dall’avanzare della tecnologia, che, avendo aperto la strada a nuovi orizzonti, senza l’apporto di una guida rischia di essere usata in maniera sbagliata. Il pericolo consiste proprio nella possibilità di venire manipolati (se non si è in possesso di una forte personalità), nelle opinioni e nelle idee dall’industria o dai mass-media. Questo comporterebbe una perdita totale di senso critico tra i giovani, che verrebbero sempre più allontanati dalla politica per via di nuove alternative, non sempre giustificabili.
Da tutto ciò, deduco che per tornare a concepire la politica come veniva fatto una volta, i giovani dovrebbero liberare la propria mente da questi inutili pregiudizi e dare più senso alla propria vita. Solo così potrebbero finalmente aprirsi ai problemi sociali.