Il titolo anche se denota grande violenza è il contrario di quanto si pensa, difatti si sta parlando di softair o tiro tattico sportivo, disciplina che anche in Basilicata, si è guadagnata la simpatia e il consenso di tanti appassionati, giovani e meno giovani di ambo i sessi che giocano con l’arte della guerra enfatizzando azioni belliche con il massimo controllo. Così, l’associazione sportiva potentina 91° Legionari Lucani, ha organizzato una gara coinvolgendo altri tre club e precisamente gli Arditi di Lavello, i Ranger del Vulture di Rapolla e Gyber Lions di Potenza , il tutto con una rappresentanza di circa un centinaio di atleti che si sono cimentati in simulazioni di attacchi e difesa, nonché della relativa strategia, utilizzando vestiti e materiale simile ad un gruppo d’assalto vero , naturalmente riprodotto in maniera eccellente da aziende che ormai sono diventate una realtà internazionale.
In realtà Il softair o soft air o tiro tattico sportivo è un’attività ludico-ricreativa di squadra basata sulla simulazione di tattiche militari. Il softair si distingue dalle altre attività basate sulla simulazione di azioni belliche per l’utilizzo delle Air Soft Gun (in inglese letteralmente arma ad aria compressa, ASG) da cui appunto prende il nome. È caratterizzato da una grande varietà di giochi diversi che spaziano da un approccio meramente ludico ad un approccio di tipo sportivo, da un approccio ricreativo ad un approccio strategico-simulativo, comprendendo varie sfumature all’interno di questi quattro estremi. Viene praticato in qualsiasi ambiente urbano o naturale, a qualsiasi ora, con qualsiasi condizione atmosferica. Gli eventi possono durare da poche ore a qualche giorno. Gli appassionati di softair si chiamano softgunners e amano dotarsi di un nome di battaglia.
Il nome deriva dall’inglese, sebbene in inglese il gioco sia chiamato airsoft o air soft. Il softair è nato in Giappone negli anni ’80, in seguito all’invenzione delle ASG a scopo collezionistico , brevettate e prodotte lì per la prima volta , infatti lì la detenzione di armi da fuoco è vietata dalla fine della seconda guerra mondiale e per lo stesso motivo sono più di tre generazioni che in tale Paese non esiste un esercito formalmente detto. Oltre l’aspetto prettamente sportivo, esiste un valore aggiunto che la pratica di queste azioni comporta, difatti per ben quattro giorni i ragazzi del club potentino si sono impegnati nel ripulire la pineta del Parco Rosellino, gentilmente messa a disposizione dall’Amministrazione comunale, al fine di esercitare in sicurezza la competizione, altresì la loro presenza in aree boscate, sicuramente potrebbe rappresentare un ottimo deterrente contro piromani ed altri distruttori della natura che sorpresi dalla presenza dei softgunners , sicuramente potrebbero non commettere più le squallide azioni che portano agli scempi più orrendi contro la natura che è un bene di tutti e deve essere salvaguardata per l’interesse di tutti e delle future generazione, pertanto ben venga anche l’apporto di più presenza umana come forma di prevenzione.
La bellissima giornata sportiva si è conclusa con la premiazione di tutti i partecipanti e i relativi dirigenti da parte del presidente regionale dello CSEN di Basilicata Sandrino Caffaro che riconosce alla disciplina un forte momento di formazione della persona in quanto una delle regole fondamentali, consiste nel riconoscere di essere stato colpito e quindi dichiararsi perdente, con grande senso di umiltà e rispetto dell’avversario di gioco, pertanto il rispetto di regole e comportamenti sociali, significa garanzia di crescita sana per una società civile.