Lucania in versi: Nicola Scarano

A differenza dei toni poetici da cantastorie di Michele Parrella, nel linguaggio di Nicola Scarano (Calciano 1921 – Potenza 1990) si riflette l’esperienza di maestro elementare, l’influenza di poeti come Pascoli, Leopardi e Carducci. Basta infatti leggere espressioni come queste: <<alla vieta finestra il guardo mio\ io affligea desioso e mesto; t’assidi\della infantata e uggiosa\tua scoletta>>, per averne un’idea.
Ma, come Parrella, anche Nicola Scarano nelle sue liriche ama ritrarre, senza toni estremi tuttavia, la dura realtà della vita nei paesi lucani. In un paesaggio aspro e desolato, infatti, la vita si configura come ingrata fatica:

La fame narrate
gli stenti,
i volti rugosi
che t’hanno squarciato piangendo
i seni rocciosi
(Lucania)

lucaniainversiNonostante la militanza nelle file della Democrazia Cristiana e l’accesa rivalità di quegli anni con il partito di Rocco Scotellaro (il PSI), Scarano dedicherà al sindaco di Tricarico una poesia in cui si elogia la combattività del poeta, paragonata a quella del contadino lucano: <<Rocco\il tuo canto\è come il petto del contadino\che soffia e stride e geme… >> ( A Rocco Scotellaro).

E nonostante la diversità anche nella fede religiosa, Scarano -così come Scotellaro- si schiera dalla parte di quella vasta schiera di umile gente che, nei piccoli paesi lucani, è stata costretta per anni ad una vita di stenti, prendendo invece come bersaglio un’anonima elite di persone (i notabili) falsa e meschina, che vive lontano dal mondo della gente semplice.

Il tema sociale, oltre che nella prima raccolta poetica, Gocce al mare (1956), è presente anche in Alba sul Basento del 1973, una sorta di resoconto poetico su quasi venti anni di speranze e promesse mancate circa l’industrializzazione nella valle del Basento. Una nota amara infatti (<<Qui non è ancora l’alba nuova!>>) chiude questa raccolta, che si era aperta con l’augurio che per tante persone potesse finalmente spuntare una nuova alba.

Su questo aspetto il poeta tornerà anche nella sua ultima raccolta poetica, Luci sul Basento del 1986: nonostante la scomparsa delle industrie – le luci – nella valle del Basento, Scarano non perde la fiducia in un domani migliore, rivolgendo un accorato messaggio di speranza alle nuove generazioni, affinchè, rimboccandosi le maniche, possano costruire una Basilicata migliore.